Robin Hood (Julian Cope)

Julian Cope veste la calzamaglia di Robin Hood  senza dirlo troppo in giro.

A poco meno di un anno di distanza da England Expectorates l’arcidruido Cope si produce in una ennesima nuova emissione in maniera quantomeno adeguata alla propria leggenda.

Bisogna infatti impegnarsi a fondo per scoprire che Robin Hood, presentato sardonicamente sul suo sito come un lavoro accreditato al famoso bandito di Nottingham con tanto di bizzarra descrizione, è un disco di Julian a tutti gli effetti. L’unico modo, sino a questa recensione, era quello di comprarlo…

Robin Hood e [è] Julian Cope

Il cd (pubblicato da Head Heritage)  contiene 15 brani accreditati a Cope come autore, ma da nessuna parte viene citato né come esecutore né altro, nessun nome di altri musicisti. Insomma capisci che è lui solo mettendo il disco che, a riprova di un rinnovato stralcio ispirativo, tralascia per mia fortuna le tirate hard kraute di qualche tempo fa per tornare a donar canzoncine oblique e lisergiche quanto basta a soddisfare il mio palato.

Con la solita abitudine di dividere in due Phases il lavoro, si ballonzola e ci si stupisce ancora della capacità nel comporre pop songs simili a nessun altro in entrambe le fasi e si ride anche assai per certi testi che son sardonici strali verso il presente visto da occhi antichi o per titoli che provocano l’ilarità di una parolaccia in bocca ad un bimbo al pranzo di natale, si ascolti An Oral History Of Blow Jobs.

Le tematiche son quelle che da sempre son la sua fissa, miti norreni, ambiente, politica e molta molta vena acida sia musicale che chimicamente intesa.

Il mito (per pochi?) di Julian Cope

È indubbio che ormai si sia dalle parti del mito, credo sempre più per pochi , visto che i fans primevi, sfiancati da emissioni insostenibili, han già abbandonato da tempo le gesta del Nostro. Ma per chi come il sottoscritto ancora resiste, 41 minuti di sollazzo pieni di difetti di produzione e intuizioni geniali son più che sufficienti per proseguire il culto. La presa per il culto.

Robin Hood (Julian Cope) - Robin Hood
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Collaboratore per testate storiche (Rockerilla, Rumore, Blow Up) è detestato dai musicisti che recensisce e dai critici che non sono d'accordo con lui e che , invece, i musicisti adorano.

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