I Rolling Blackouts C.F. e i loro scintillii australiani
Un gruppo con tre chitarre. L’idea suona southern rock (anche se una delle chitarre è acustica) e suona demodé (anche se il gruppo arriva dall’Australia dove magari sono rimasti indietro come trend).
Stabilito che la crisi del rock “classico” potrebbe essere definitiva – ma anche finire fra poco – è indiscutibile che i Rolling Blackouts C.F. risultano freschi, energici, coinvolgenti. Ovvero ciò che, da sempre, ci si aspetta dal rock a prescindere dal suo stato di salute. Quindi Sideways to New Italy è un disco da ascoltare per star bene in questi giorni in cui ci si riapre al mondo. “Is it any wonder/ We are on the outside?”: il verso è stato per forza di cose scritto prima del lockdown, eppure quanto suona attuale ora!
Per tale ragione è impossibile non amare i Rolling Blackouts C.F. (sta per Coastal Fever) con la loro andatura sempre spedita, i loro ritornelli che nascono spontanei dalle strofe e le loro chitarre luccicanti che sembrano colloquiare come vecchi compagni di liceo tra jingle-jangle e riverberi per poi piazzare con noncuranza riff memorabili. E vecchi amici sono anche i numi tutelari del quintetto di Melbourne: Byrds, R.E.M. (primi tre album) e, fra i compatrioti, Go-Betweens e Church.
Sideways To New Italy: cos’è cambiato dall’esordio?
Rispetto all’opera prima, Hope Downs, le novità non sono clamorose, anche se il suono è più nitido e l’andatura più spedita. Tutti i primi sette pezzi viaggiano con marcia autostradale senza fermarsi ad alcun autogrill. Poi Not Tonight si fa prendere da qualche pensiero malinconico (come sempre quando c’è di mezzo l’amore) e subito dopo arriva l’unico momento acustico del lavoro, Sunglasses At The Wedding, disillusa proprio come il titolo lascia immaginare. Il passo riguadagna vigore nella conclusiva The Cool Change, ma forse un po’ di nuvole sono ormai arrivate nel cielo azzurro dei nostri e le chitarre guizzano vagamente inquiete come quelle dei Television, in versione giusto più ‘liquida’.
Tutti auspichiamo che i giorni del Coronavirus diventino parte del passato. E in quel passato sarebbe bello restasse vivo il ricordo della serenità procurata da un disco come Sideways To New Italy (e non importa se, giudicando l’album con strumenti razionali, ci si sarebbe aspettati una maggiore varietà di situazioni sonore e un maggiore stacco rispetto all’esordio). Anche perché nel video Falling Thunder, uscito in aprile quindi in pieno disastro, si vedono struggenti immagini estive delle Isole Eolie e della Sardegna e c’è una dedica agli “amici italiani” del gruppo. Grazie per il pensiero anche da parte nostra.
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