Recensione: Skyway Man – The World Ends When You DieMama Bird Recording – 2020

James Wallace / Skyway Man: il suo secondo disco è un ambizioso concept, The World Ends When You Die.

James Wallace, in arte Skyway Man, è al suo secondo disco, un concept dalle implicazioni filosofiche, esistenziali e religiose che lo stesso cantautore dell’Oklahoma così descrive: «The World Ends When You Die è una tragédie lyrique cinematica psych folk su qualcuno che, dopo un’esperienza di pre-morte, si trova incapace di affrontare una nuova realtà incerta».

Recensione: Skyway Man – The World Ends When You Die
Mama Bird Recording – 2020

Un viaggio che lo porterà a seguire falsi profeti fino al regno dei morti per poi infine tornare spaesato e incerto nella realtà americana di oggi. E ancora non aveva potuto assistere all’assurdo balletto delle ultime elezioni presidenziali! Un viaggio da seguire attentamente non solo attraverso le canzoni e i testi, perché Wallace ha concepito il disco come un lavoro multimediale. Per ogni canzone sono stati realizzati un video di animazione e  dei disegni con l’artwork di Kevin Hooyman, al fine di rendere l’esperienza il più possibile coinvolgente e totale.

Skyway Man e George van Tassel

Lungo le dieci canzoni del disco si dipana il viaggio sul confine misterioso fra la vita e la morte, la salvezza e la dannazione e l’inconoscibilità. «Mi chiedo come queste piccole menti possano concepire dio / quando lo confinano in una particella di polvere nell’universo». Questa citazione di George van Tassel è posta come una sorta di epigrafe all’inizio della prima traccia. Van Tassel fu un utopista ufologo che sosteneva di essere stato invitato da un alieno alla costruzione di un edificio, l’Integratron, che avrebbe garantito l’immortalità. Questo bizzarro personaggio è una sorta di guida al viaggio musicale di Wallace, che all’Integratron dedica anche  una breve traccia dal carattere sperimentale. Oggi questa incredibile costruzione è stata utilizzata anche da musicisti come Arcade Fire, Josh Homme, Arctic Monkeys, come studio o luogo per rilassarsi. È dentro questo mondo bizzarro fra utopisti religiosi, sciamani, visionari che possiamo collocare  The World Ends When You Die.

La musica di Skyway Man – The World Ends When You Die

Ma veniamo alla musica che, aldilà della visione del mondo e della vita che propone, ha un suo indubbio valore. Wallace costruisce canzoni di solida struttura, le sue melodie sono accattivanti e mai banali, conosce i generi musicali e li sa piegare al registro espressivo desiderato.

 

Sometimes Darkness è una sorta di gospel travestito da un tono apparentemente sbarazzino. Ritmi country e dixie sono scelti per cantare  in Old Swingin’ Bell la ricerca di una salvezza davanti a una nazione che appare smarrita. Un po’ quel che accade anche con la tetra riflessione su guerra e suicidio in Did Ya Know Him? il cui arrangiamento sembra quasi un calypso, è infatti una cifra stilistica ben precisa quella di mettere  in contrasto testi pessimisti e gravi con arrangiamenti leggeri. Accade così col profumo glam in  Don’t Feel Bad About Being Alive, mentre la malinconia avvolge le cadenze da walzer di Night Walking Alone e il rock’n’roll esplode in Atom Bomb, chiude questo interessante ed eccentrico lavoro il country blues notturno di Power.

Skyway Man – The World Ends When You Die
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Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

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