Adrianne Lenker: canzoni e strumentali in solitudine o quasi.
La dimensione “mi nascondo e faccio un disco in solitudine” è ormai un modus operandi alla moda, adottato in tempi più o meno recenti da alcuni musicisti di ambito indie, forse nell’intento di superare un momento di crisi o per cercare nuovi orizzonti. Indovina chi, questa volta, si è rifugiato nell’isolamento per registrare delle nuove canzoni? Dopo la capanna di Bon Iver (For Emma, Forever Ago), la reclusione piena di pensieri di Conor Oberst e lo studio nella seconda casa di Kevin Morby, ora tocca ad Adrianne Lenker.
Adrianne Lenker si allontana temporaneamente dai Big Thief
La frontwoman dei Big Thief si è isolata doppiamente; prima dal gruppo, poi dalla pazza folla, complice il parziale annullamento del tour americano dei Big Thief. Il compagno di fuga, Phil, un amico tecnicamente dotato, si è occupato di cavi, diavolerie elettroniche. I due, tra peripezie anche serie, hanno prodotto una decina di canzoni e due lunghi strumentali. La compagnia, come narra la Lenker nelle note, è stata varia: il vento, la pioggia, gli sciocchi del caminetto di una confortevole baita e parecchi uccellini pigolanti. Bassa fedeltà, quindi, ma non troppo.
Sotto questo aspetto si tratta di un sicuro miglioramento rispetto ai più grezzi Nebraska (realizzato da Springsteen con un semplice registratore Tascam) o The Campfire Tapes (Michelle Shocked accompagnata dal coro estivo di mille grilli). I due dischi distinti, uno con le canzoni (Songs) e uno strumentale (Instrumentals), si sono poi fusi in ciò che abbiamo in mano, ovvero un doppio con le dieci canzoni in un cd e i due lunghi strumentali in un altro (il titolo è laconico ma preciso).
L’autunno di Songs and Instrumentals
In queste canzoni spoglie, autunnali (e quindi attuali) si apprezza ancor più la voce della Lenker, un timbro particolare, che ricorda vagamente quello di Kate Bush. I testi sono, come di consueto, incentrati su stati emotivi, problemi sentimentali ed esistenziali, pane e vino per molti dei giovani autori di questi anni. Ben altro, ma in tema, si ascolta nei due brani strumentali, che sono due lunghe improvvisazioni in punta di corde o di campanelle. Vanno bene per una mezz’ora di meditazione ma niente di più, pur essendo piacevoli, innocue e senza sovrapprezzo…
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