Un nuovo talento: Sudan Archives – Athena.
Brittney Parks, in arte Sudan Archives, è una violinista, cantante, compositrice afroamericana, Athena (Stones Throw Records) un sorprendente disco d’esordio. Sudan, a quanto pare, è il suo soprannome, egato all’interesse per la tecnica dei violinisti sudanesi. Archives sta a significare un lavoro di scavo nella tradizione musicale che ispira le sue composizioni.
Dall’Africa all’Irlanda passando per l’America
A dire il vero, bisognerebbe parlare di ‘tradizioni musicali’ al plurale, perché con Athena, Sudan Archives compone un puzzle di stili fra r’n’b, soul, folk. Alla fine di un anno come questo, che ha fortunatamente visto l’emergere di tanta musica veramente nuova, Athena è un disco che non sfigura. Rispetto per esempio a Magdalene di FKA Twigs, non per niente salutato da molti come una delle uscite migliori dell’anno, Athena è più tradizionale. Il che, peraltro, potrebbe essere apprezzato da quanti hanno amato l’ultimo Kiwanuka un po’ (piacevolmente) retrò.
Athena testimonia il talento di Sudan Archives
Sono elementi che si colgono già nell’iniziale Did You Know, con il pizzicato di violino, il groove soul, i cori, una vera delizia.
Oppure in uno dei momenti più curiosi di Athena, Glorious, dove Sudan Archives unisce un classico giro di folk celtico eseguito al violino con una melodia vocale r’n’b intermezzata dal rapper di D-Eight. In mani meno sapienti potrebbe risultare un pastiche poco appetibile, mentre qui è un vero inno. Di fatto, nessuna delle quattordici canzoni suona inutile o di troppo. Athena è un disco pensato accuratamente, come ha spiegato la stessa Brittney Parks. Un tempo si sarebbe detto di una ‘cantautrice’, e in un certo senso è la tradizione alla quale appartiene Sudan Archives, ma i riferimenti alle musiche del mondo, l’uso dell’elettronica e di ritmiche hip-hop, ne fanno un disco pienamente inserito nella nostra contemporaneità. Di Athena si è parlato sulla stampa internazionale e credo che di Sudan Archives sentiremo parlare ancora: questo non è un disco da successo di classifica, per quello gli manca un vero hit commerciale, ma senz’altro non è un exploit effimero.
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