Recensione: The Weeknd – Dawn FM

Con Dawn FM The Weeknd dà un seguito al successo di After Hours.

The Weeknd sceglie un buon momento per far uscire Dawn FM: inizio gennaio, il mercato del disco deve ancora ripartire, di sicuro non avrà concorrenti non solo nelle vendite, ma anche nello spazio riservatogli dalla stampa e dal web. D’altra parte, dopo l’immenso successo di After Hours nel 2020, è improbabile che Abel Tesfaye sbagli il colpo. Difatti, Dawn FM gioca le stesse carte del precedente, ma riesce anche a introdurre qualche lieve modifica, mostrando un The Weeknd ben più vitale di altri suoi pari a partire da Drake.

Le voci del disco…

Dawn FM è pensato come un contenitore radiofonico, nel quale Jim Carrey recita la parte del DJ, e interviene all’inizio e in conclusione dove si riserva più spazio, e in qualche altro breve momento. Non canta, contrariamente a quanto avevo pensato leggendo il suo nome fra i credits prima dell’uscita del disco, ma recita. I due a quanto pare sono vicini di casa e amici. C’è anche un anziano Quincy Jones, che racconta in un minuto e mezzo alcuni momenti della sua vita, a partire dal ricovero di sua madre per una malattia mentale quando lui era bambino (A Tale By Quincy). Ci sono un paio di ospiti di pregio, ossia Tyler, The Creator e Lil Wayne (rispettivamente su Here We Go … Again e I Heard You’ve Married), sebbene entrambi con interventi abbastanza brevi; fa meglio il secondo anche per la qualità superiore del pezzo, mostrando di poter rappare su qualsiasi ritmo.

…e la sua produzione

Poi ci sono i produttori: da Oneohtrix Point Never a Calvin Harris a Swedish House Mafia, The Weeknd allinea su Dawn FM nomi interessanti e di successo allo stesso tempo, con stili differenti, segno che non si dorme sugli allori. Il suono, però, nel complesso continua a essere immerso negli 80s, da Giorgio Moroder a Michael Jackson, e così come in passato i brani dance sono anche i migliori. Dopo l’intro che porta il titolo del disco, Gasoline, How Do I Make You Love Me e Take My Breath sono pressoché perfette. Anzi l’ultima, che in versione singolo apripista somigliava troppo alla inarrivabile Binding Lights, nella versione LP contiene una bella coda in puro stile Moroder.

The Weeknd – Dawn FM è una buona radio

Come detto per il disco precedente, il Tesfaye versione ballata mi annoia, e anche qui brani tipo Starry Eyes confermano. Però quando ci sono passaggi di questo genere arriva subito un brano a risollevare: Best Friends, per esempio, e poi alla fine la sequenza Don’t Break My Heart, I Heard You’ve Married, Less Than Zero (super-pop!) è di nuovo notevole.

 

The Weeknd ha dichiarato che, a partire dalla copertina (e questa è a dir poco differente), After Hours era un disco troppo immerso nella depressione, e che per Dawn FM voleva qualcosa di diverso. In effetti almeno  in parte ci riesce, sebbene altri elementi ormai standard nei suoi testi (i rapporti con le donne su tutto) siano sempre uguali a se stessi. Dal punto di vista musicale è più continuo del precedente, che aveva picchi ma pure momenti di grande noia, che qui come detto sono evitati. Non innova, diciamo che manca il piglio decostruzionista dei Daft Punk rispetto a dance e pop anni ’80, ma se Dawn FM dovesse davvero essere una radio, non cambierei frequenze.

The Weeknd - Dawn FM
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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