A Tribe Called Quest – We Got It From Here … Thank You 4 Your Service RecensioneEpic - 2016
A Tribe Called Quest – We Got It From Here … Thank You 4 Your Service Recensione
Epic – 2016

Il ritorno di una delle più note band della golden age del rap. Con We Got It From Here … Thank You 4 Your Service, A Tribe Called Quest realizza uno dei suoi dischi più belli. Un album vivo, positivo ma allo stesso tempo amaro. Uno dei membri storici della Tribe, Phife Dawg, è morto il 22 marzo di quest’anno, dopo aver registrato buona parte del disco.

Un ritorno inatteso per A Tribe Called Quest

Insieme con Jarobi White e Q-Tip, Phife era stato uno dei membri fondatori nella New York degli anni ‘80. Al 1991 risale The Low End Theory, il loro disco più celebrato. Bello anche The Love Movement, del 1998, ma poi dissidi interni avevano portato allo scioglimento. La riunione a fine 2015 per suonare al Tonight Show di Jimmy Fallon ha riavvicinato i tre, che hanno avviato la nuova registrazione. La morte di Phife, malato da tempo di diabete mellito, la rende anche quella finale. Insomma We Got It From Here… Thank You 4 Your Service si colloca perfettamente in questo 2016 tanto ricco di bella musica quanto costellato di scomparse tristissime.

E di bella musica questa nuova/ultima prova di A Tribe Called Quest è veramente piena. Un’ora distribuita su due dischi, densa di collaborazioni. Intanto quella degli amici storici della band: Busta Rhymes e Consequence. Poi Jack White, che suona la chitarra in Ego, The Donald e Solid Wall of Sound. Su ques’ultima presta anche la voce in compagnia di Elton John. Andre3000 dà un contributo importante su Kids. Talib Kweli e Kanye West sono su The Killing Season. Le nuove star dell’hip-hop Kendrick Lamar e Anderson .Paak figurano rispettivamente in Conrad Tokyo e Movin Backwards.

We Got It From Here … Thank You 4 Your Service fra passato e presente

Cast stellare, insomma, eppure We Got It From Here… è soprattutto un disco di A Tribe Called Quest. Forte il richiamo a un passato del rap piuttosto differente dal panorama attuale. Intanto, siamo dinanzi a una band, com’era comune negli anni ‘80-‘90 e com’è insolito nei più individualisti anni ‘00. Lo si sente bene in Black Spasmodic, che si apre con Q-Tip che chiede a Phife “sei pronto?”, e poi i due partono insieme con timing perfetto.

Q-Tip è sempre stato un produttore di valore. Le scelte dei samples rimandano spesso alla stagione d’oro della quale sono stati fra gli iniziatori. Dis Generation riprende il successo epocale Pass The Dutchie dei Musical Youth. L’iniziale The Space Program potrebbe uscire dritta dai primi anni ’90. Ma allo stesso tempo questo è un disco ben radicato nel presente: si ascolti il super singolo We The People, uno di quei brani che ti prendono al primo ascolto e non ti lasciano più. Tre minuti di perfezione, flow straordinario, ritmica implacabile e tema (la gentrification) più adatto alla New York odierna che a quella del passato:

“Tutti voi neri, ve ne dovete andare / Tutti voi messicani, ve ne dovete andare / Tutti voi poveri, ve ne dovete andare / Musulmani e gay, oh quanto vi odiamo / Tutti la gentaglia, se ne deve andare”, declama Q-Tip.

Non c’è solo la tradizione della black music per la band, però, che per i sample pesca pure Halleluhwah dei Can  e Behind The Wall Of Sleep dei Black Sabbath. Nel complesso una celebrazione della creatività della East Coast, fra revival e rivendicazione di un’epoca che tanto ha dato al rap e alla musica in generale. Thank You 4 Your Service, dunque, a A Tribe Called Quest. Indispensabile.

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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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