Tyler, The Creator – Flower Boy RecensioneOdd Future / Columbia - 2017

Scum Fuck Flower Boy

Tyler, The Creator – Flower Boy Recensione
Odd Future / Columbia – 2017

Annunciato come Scum Fuck Flower Boy, promosso dalla casa discografica come Flower Boy, è l’ultimo disco di Tyler, The Creator. Che ha solo ventisei anni ma è in giro dal 2009, con il mixtape Bastard, e poi ufficialmente dal 2011 con il grande esordio Goblin. Una delle figure più interessanti del rap contemporaneo per originalità e inventiva, ma anche fra le più controverse. Bandito dal Regno Unito e dall’Australia per testi ritenuti omofobi e misogini, ma parte di un collettivo (Odd Future) in cui almeno due membri sono dichiaratamente gay. Alla luce di tutto questo, chiaro che la prima cosa annunciata di questo Flower Boy è che lo stesso Tyler vi farebbe coming out.

Tyler, The Creator e le lezioncine di morale

Non a tutti è bastato. Alcune recensioni che già si leggono sono talmente interessate a impartire lezioni di morale da dimenticarsi completamente di parlare della musica di Flower Boy. Altrove, anche se il disco è giudicato molto positivamente, comunque non ci si può esimere dall’intermezzo moralizzatore. Per chiudere l’argomento, è certamente vero che i testi di alcune canzoni di Flower Boy contengono riferimenti ad amori maschili. Lo fanno seguendo i due stili prevalenti del Tyler scrittore. Da una parte c’è il registro malinconico di Garden Shed, uno dei momenti più belli del disco. Mentre altrove emerge Tyler, The Creator il provocatore, che sogna di guidare con accanto un ragazzo che somiglia a River Phoenix e dice che gli piace baciare i ragazzi bianchi (I Ain’t Got Time).

Tyler, The Creator – Flower Boy Recensione
Copertina alternativa

Flower Boy, un passo avanti per Tyler, The Creator

Cose che Tyler diceva da tempo, generalmente prese come provocazioni, solo che su Flower Boy tutto sembra assumere una luce differente. Ma passiamo piuttosto alla musica, per annunciare subito che Flower Boy è il disco migliore di Tyler. E’ vero, la forza di Goblin, il suo essere così volutamente estremo, lo rendono unico. Nel frattempo la musica si è ammorbidita e Tyler ha inserito nei suoi brani sonorità attinte da artisti radio-friendly come Pharrell e i suoi NERD. Rielaborandoli, però, in un suono suo personale che sul precedente Cherry Bomb non sembrava del tutto focalizzato.

La produzione e le collaborazioni di Flower Boy

Con Flower Boy, Tyler, The Creator è invece perfettamente a suo agio nel combinare il focus degli esordi con i suoni r’n’b astratti e psichedelici che più gli piacciono. Ed è un trionfo assoluto, un po’ com’era stato lo scorso anno per Blonde di Frank Ocean. Che qui ritroviamo in Where This Flower Blooms e 911/Mr Lonely. Molto carino anche il featuring di ASAP Rocky nell’ottima Who Dat Boy, con un video notevole diretto dallo stesso Tyler. Al quale talento e inventiva non mancano, dato che tutta la produzione delle tredici canzoni è sua. Così come la scelta di sample non comuni: dai Can dell’iniziale Foreword a Roy Ayers su Pothole. Giusta anche la lunghezza del disco, che abbandona le lungaggini dei precedenti e si attesta su 46 minuti perfetti.

Tyler, The Creator alla luce dei suoi testi

Una menzione speciale va ai testi, spesso veramente belli. Foreword, per esempio, dove Tyler intreccia il piano personale con quello sociale. Boredom, vivido ritratto della depressione. November, sulle incertezze che costellano il suo presente, e nella quale si chiede: “E se la mia musica fosse troppo strana per le masse? E se fossi ricordato solo per i miei tweets e non per i miei beats?”. Alla luce di Flower Boy mi pare molto difficile. Disco della maturità per Tyler, The Creator? Se non suonasse come un insulto, si sarebbe tentati dal dirlo.

Tyler, The Creator – Flower Boy
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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