Xenia Rubinos – Una Rosa

Da recuperare necessariamente: Xenia Rubinos – Una Rosa.

Uscito nell’ultimo quarto del 2021, Una Rosa di Xenia Rubinos avrebbe meritato una recensione più rapida. Recuperiamo per parlare di questo disco originale che lascia percepire un talento vocale e compositivo non da poco. Xenia Rubinos è una musicista americana, nata a Hartford, la capitale del Connecticut, da madre portoricana e padre cubano. Ha alle spalle studi musicali classici e jazz e, da oltre quindici anni si è trasferita a New York, in un ambiente certo più pulsante della piccola città d’origine. Nel 2013 ha esordito con un EP autoprodotto, Magic Trix, seguito tre anni dopo dal LP Black Terry Cat, eletto fra i migliori venti dischi dell’anno dalla National Public Radio.

Tra sperimentazioni e influenze tradizionali

Con Una Rosa, Xenia Rubinos fa decisamente un passo avanti. Intanto, il disco esce per la più visibile ANTI- Records, e poi perché le tante influenze che compongono la sua musica arrivano a una sintesi quasi perfetta. Certamente la black music americana, così come quella latino-americana, trovano posto nelle quattordici composizioni, ma non è secondario il gusto per la sperimentazione mostrato dalla musicista. Dalla lenta introduzione di Ice Princess e Una Rosa, si passa all’eccellente lamento su un amore “maledetto” (“Maldita sea el día en que te conocí”) di Ay Hombre, dove la ballata tradizionale spagnola incontra l’elettronica. Un discorso che prosegue per la prima metà del disco, nel quale sembra una sintesi perfetta fra Rosalía e Arca (o un disco di Rosalía prodotto da Arca?): e non c’è, in questo paragone, l’intenzione di ridurre il talento o l’originalità di  Xenia Rubinos all’esperienza di altri, ma soltanto la volontà di inserirla in un canone di rinnovamento della musica ispano-americana che si avverte fortemente nel panorama contemporaneo, e nel quale Xenia Rubinos con Una Rosa firma un capitolo importante.

 

Marco Buccelli suona e coproduce Una Rosa con Xenia Rubinos

L’amore primigenio per il jazz si coglie a tratti, come in Cogelo Suave; il pop-rock anche si affaccia almeno in qualche momento come Worst Behaviour: ma sono anche i momenti meno originali del disco. Rispetto a una prima parte più compatta e riuscita, la seconda saggia diverse strade e perde qualcosa lungo il cammino (ma Don’t Put Me In Red è irresistibile), ma si tratta di difetti minori in un disco che è nell’insieme un’ampia riuscita. Coproduce e suona la batteria l’italiano Marco Buccelli, che nel recente Sanremo ha suonato con Giovanni Truppi. Ecco, così abbiamo parlato anche noi di Sanremo.

Xenia Rubinos – Una Rosa
8 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.