Jeff Tweedy - World Within A Song

Jeff Tweedy, i Wilco e la musica che cambia la vita.

Di Jeff Tweedy conosciamo assai bene l’attività principale, quella di leader degli Wilco, una band sempre sorprendente, come nell’ultimo Cousin. Alle sue  spalle, un passato importante nei seminali Uncle Tupelo, assieme all’ex-amico Jay Farrar (poche righe, molto asciutte, per lui). Oltre a questo,  ha scritto alcuni libri: l’autobiografico Let’s Go (So We Can Get Back), disponibile anche in italiano, poi How To Write One Song, dedicato principalmente all’analisi del processo creativo.

Di recente è  uscito questo volume, dal titolo  World Within a Song –  Music That Changed My Life And Life That Changed My Music. In apparenza sembrerebbe un progetto simile all’ultimo Dylan di carta stampata, The Philosophy Of Modern Song, mentre in realtà segue un canone diverso. Nel libro, Jeff Tweedy racconta e cerca di collocare nel tempo i cinquanta brani più “importanti” della propria vita  (e forse anche prima, a giudicare da quanto scritto su un capolavoro come Both Sides Now di Joni Mitchell). Come si potrà vedere, non si tratta solo di brani famosi,  immortali o fonte d’ispirazione (ci sono, ovviamente),  ma guadagnano la nomina anche cose ridondanti, inutili, e persino odiose come The Star Spangled Banner, Happy Birthday e  I Will Always Love You. Tutto il racconto è associato  ad occasioni, ricordi e alla propria formazione artistica.

Un eclettico catalogo di canzoni

Spulciando tra le canzoni ecco il  Dylan di  Don’t Think Twice, It’s All Right e i R.E.M. di Radio Free Europe, mentre i Beatles vengono citati con tutto il catalogo! Per rendere l’eclettismo delle scelte, segnalo che l’indice va da Somewhere Over The Rainbow ad Arthur Russell, con Randy Newman, Michelle Shocked e John Cage in mezzo! La lettura è sempre divertente, con momenti anche intensi, raccontati con grande efficacia e leggerezza.

Non sempre i libri dei musicisti sono così onesti e interessanti, specie quelli autoreferenziali, qui invece sembra esserci un’onestà piuttosto rara, assieme a una spinta sincera a valutare il peso della musica nelle nostre esistenze.

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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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