Rock e letteratura: Twin Peaks The Return

L’oceano in una goccia d’acqua.

Oltre ad essere conosciuta al pubblico come cantante e musicista, Chrysta Bell recita anche nella nuova serie Twin Peaks The Return dove interpreta la parte di uno dei personaggi principali: la neoassunta nel team di Blue Rose, una task force segreta incaricata di investigare fenomeni paranormali, o meglio eventi che nulla hanno di naturale proprio come le “rose blu” in teoria non dovrebbero esistere.

Rock e letteratura: Twin Peaks The Return

A serie televisiva conclusa – ma noi questo non lo vediamo sullo schermo – all’agente speciale FBI Tamara Preston viene affidato il compito di trasferirsi a Twin Peaks e redigere una cronistoria dei fatti lì avvenuti negli ultimi 25 anni con disamina delle persone coinvolte. Questo lo possiamo apprendere solo leggendo il libro The Final Dossier di Mark Frost, co-autore insieme a David Lynch di Twin Peaks. Ne esce un groviglio di storie contorte che non hanno mai un’unica soluzione.

Private Investigations

Come nella canzone Private Investigations dei Dire Straits, tutto comincia da un diario – il diario di Laura Palmer. Proprio come nella canzone Tamara Preston controlla i report e scava nel fango e nelle vite fatte di imbrogli e tradimenti in una cittadina apparentemente tranquilla:

I go checking out the reports
Digging up the dirt
You get to meet all sorts
In this line of work

Treachery and treason
There’s always an excuse for it
And when I find the reason
I still can’t get used to it

 

Chrysta Bell e David Lynch

Un connubio, quello tra Chrysta Bell e David Lynch, che travalica Twin Peaks e approda al rock con l’album This Train scritto a quattro mani dai due. Vi compaiono molti dei temi dominanti di Twin Peaks. Dalle dimensioni spazio-temporali al sogno alla meditazione trascendentale fino alla vera e propria ossessione lynchana per il fenomeno dell’elettricità.

Isaac Bashevis Singer

La forza dei racconti di Isaac Bashevis Singer, vincitore del Nobel della letteratura nel 1978, sta nell’aver racchiuso i temi universali dell’umanità in un microcosmo. Nella sua visione non occorre andare oltre gli “shetl”, cioè i piccoli villaggi ebraici della Polonia, per comprendere i veri impulsi che fanno muovere il mondo. Anche quando si ritrovano esuli nella grande metropoli di New York, i suoi personaggi non abbandonano la loro mentalità di provenienza. In fondo, sembra dire Singer, basta studiare il ghetto di Varsavia per capire l’Europa.

Twin Peaks e l’America

In fondo, sembra dire David Lynch, basta soffermarsi sulla cittadina di Twin Peaks per descrivere l’America. Sì, è vero,  in Twin Peaks: The Return i protagonisti viaggiano. Gli investigatori Blue Rose si spostano dal South Dakota a Las Vegas nelle loro indagini. Ma Twin Peaks alla fine li risucchia come un magnete ed è lì che confluiscono: “l’oceano in una goccia d’acqua”, come dice poeticamente l’agente Tamara Preston nel Final Dossier destinato al capo Gordon Cole.

 

Nell’episodio 8 la metafora di Twin Peaks finisce con l’identificarsi con il destino degli Stati Uniti nel ruolo di potenza mondiale e nucleare. Osservando il minuscolo ci facciamo un’idea di quanto può avvenire su larga scala. La puntata numero 8 verrà certamente ricordata per l’immagine del fungo atomico e le sequenze relative al test condotto nel 1945 in New Mexico nell’ambito del progetto Manhattan. Threnody For The Victims of Hiroshima di Krzysztof Penderecki vi fa da colonna sonora.

Bob Dylan e la minaccia nucleare

In ambito rock – da Hard Rain a Talkin’ World War III Blues  a Things Have Changed – nessun autore si è forse occupato della minaccia nucleare quanto Bob Dylan. In un’intervista del 2007 a Rolling Stone, in seguito all’uscita di Modern Times, egli ha dichiarato che l’intero album si occupa degli effetti culturali annessi alla bomba atomica. In effetti la canzone di chiusura, Ain’t Talking, allude a un mondo post-apocalittico con città infestate dalla peste dove l’ultimo rifugio si trova in zone remote all’altro capo del mondo.

Ain’t Talking

Bob Dylan canta di uno spirito maligno insediatosi nel cuore dell’uomo:

In the human heart an evil spirit can dwell
I am a-tryin’ to love my neighbor and do good unto others
But oh, mother, things ain’t going well

Dylan conclude l’intervista a Rolling Stone sia con una riflessione sulla velocità del tempo che passa sia rintracciando il motivo dell’esplosività creativa degli anni cinquanta/sessanta nello scoppio della bomba atomica. L’agente Tamara Preston invece conclude il suo report annotando la notizia riportata in un giornale locale secondo cui Laura Palmer non sarebbe morta ma semplicemente scomparsa. Tammy, lasciando Twin Peaks, avverte la strana sensazione che qualcuno stia riuscendo a modificare il passato e quindi anche il presente.

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Trevigiano di nascita e romano di adozione. Nel maggio 2016 ha pubblicato “Ballando con Mr D.” sulla figura di Bob Dylan, nel maggio 2018 “Da Omero al Rock”, e nel novembre 2019 “Twinology. Letteratura e rock nei misteri di Twin Peaks”.

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