Are We There: un salto di qualità per Sharon Van Etten.
Sharon Van Etten ci aveva abituati molto bene registrando tre dischi in bilico tra il bello e il perfetto in cui le sue chitarre andavano sempre di pari passo con la sua forte, ma fragile, voce. Dopo cinque anni che hanno visto una continua elaborazione di quello che in principio sembrava semplice indie rock, forse i più si aspettavano l’ennesimo album di Sharon Van Etten, intrigante e magari con uno studio sugli strumenti un po’ più approfondito.
Un disco personale
Altri probabilmente la vedevano schiava del proprio feedback musicale, in grado di dire poco e niente di più. Tutte persone che, comunque, si sbagliavano. Are We There è un disco estremamente personale che vede la cantante trovare il coraggio e la confidenza di raccontare amori distruttivi e violenti con la rabbia tra i denti e una voce trascinata fino ai suoi limiti; un’apertura fisica ed emotiva verso le sue esperienze meno felici, una catarsi elaborata attraverso quella che è, per ora, la sua ricerca musicale più azzeccata. Are We There è un disco mesto, suonato e cantato meglio di tutti gli altri e, come la sua autrice, bello da morire.
9/10