di Mattia Meirana
Facile trattare male l’ultimo disco degli Wye Oak, duo solitamente rock di Baltimora che, senza un gran preavviso, ha deciso di riporre le sue chitarre, sempre presenti, per dare completo spazio a tastiere e suoni decisamente dream-pop, quasi ci fosse l’urgenza di stare il più possibile al passo coi tempi. Facile quindi definirlo un disco poco ispirato, poco convincente, schiavo di un mercato che sicuramente funziona meglio col sintetico che l’analogico. Fortuna vuole però che, nonostante l’infelice scelta, i pezzi del gruppo funzionino a dovere, adeguandosi con coerenza al loro percorso musicale e aprendo porte verso un futuro decisamente più vario. Non manca, tra l’altro, l’approccio rumoroso che gli ha sempre contraddistinti, mettendo in chiaro che avranno pure cambiato strumenti ma la musica è sempre la stessa.
7,5/10
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Wye Oak – The Tower