di Marina Montesano
Quarto disco per Thao Nguyen e la sua band, e se vogliamo una virata netta per un’artista che comunque ha già dato prova di versatilità, vagando tra folk, pop, cauta sperimentazione. A Man Alive appare convinto e finisce per convincere, sebbene dopo qualche ascolto, ma più che altro perché la varietà di influenze/tendenze può inizialmente spaesare. Impossibile non pensare a St Vincent quando partono le note dell’iniziale Astonished Man, nonché della successiva Slash/Burn.
httpv://www.youtube.com/watch?v=37yrktde6m0
Astonished Man
Mentre Nobody Dies (che ci pare il momento migliore, sicuramente il più trascinante) echeggia i Pixies più muscolari; Guts è una ballata che restituisce il passato folk-blues di Thao; verso la fine Meticulous Bird ci riporta al Blank Project di Neneh Cherry, tutto percussioni e staffilate di synth; e Give Me Peace è una piacevole digressione in territori quasi world music. A tenere insieme il tutto c’è una band che sposa inventiva, efficacia e precisione, oltre ovviamente alla voce di Thao, che è uno strumento potente utilizzato con la giusta dose di nuance. Il risultato è pop nel vero senso del termine: un intelligente rimescolamento di tante carte che finisce per avere una personalità sua e diverse belle canzoni.
httpv://www.youtube.com/watch?v=fokoZs6SLdI
Nobody Dies
8/10