Un colloquio con Alberto Valgimigli, illustratore ‘ufficiale’ di Tomtomrock e tanto altro.

Alberto Valgimigli Autoritratto Tomtomrock
Alberto Valgimigli: Autoritratto

 

Il curriculum vitae di Alberto Valgimigli impressiona. Copertine per gruppi musicali come Bruto Pop, Assalti Frontali, Contesti Scomodi, La Decima Vittima.  Libri illustrati fra cui Reperto 24,  Il Memoriale Fantasma di Gaston Calford (entrambi con Fabio Chinca) e, più recente fra tutti,  E’ Successo Mentre Dormivo, su testo di Simonetta Roncaglia. Una serie di libretti autoprodotti intitolata  Before Going to Bed (l’ultimo capitolo si chiama Warm Inside). Una grande opera murale realizzata nel 2012 nel centro Basaglia di Livorno in occasione delle Serate Illuminate organizzate da Atelier Blu Cammello. Il video di animazione Conversation 3 (dall’album The Search) per l’ensemble jazz inglese Collocutor. La label di t-shirt Mikoto curata insieme Fabio Chinca. Diversi lavori esposti in Italia e all’estero. E si potrebbe continuare a lungo.

Notevole anche  la carriera musicale. E’ stato bassista della band La Decima Vittima –  album Ometto (Zona) e Storie Strane Al Buio (Zona-Cramps) – per cui ha realizzato anche le illustrazioni di copertina. Attualmente suona il basso e compone i brani dei Playing Dice con cui ha pubblicato nel  2020 l’album Granturismo (distr. Goodfellas).

Ultima ma non meno importante menzione per la sua attività quale illustratore, ormai da alcuni anni, dei testi del mese di Tomtomrock.

Valgimigli Intervista 3

Alberto Valgimigli, pittore, artista visivo, musicista. Ti si potrebbe  definire uomo del Rinascimento. Ti sarebbe piaciuto vivere in quell’epoca? O stai bene nel presente? 

Grazie, il Rinascimento è stato un periodo fantastico! Però perderei alcuni movimenti artistici che si sono sviluppati successivamente come il Bauhaus o l’Espressionismo e non incontrerei artisti che amo molto come Turner, Picasso o Neo Rauch, per non parlare della musica con tutte le correnti che sono arrivate dopo. Sono molto affascinato anche dall’epoca compresa tra le due guerre mondiali e dagli anni ’60 del 900, un periodo dove tutto sembrava possibile. Alla fine comunque il presente non è male.

Il presente-presente è in verità piuttosto complicato. La domanda ovvia è come hai vissuto i mesi della pandemia?

 Situazione davvero strana e paradossale; lo stato di “reclusione” ha favorito insonnie e sogni bizzarri. Il rapporto con il computer è diventato “totale”, il mezzo è diventato una sorta di porta d’accesso al mondo (concetto preoccupante). Come tanti altri ho sperimentato per la prima volta la modalità di lavoro a distanza, grazie alla mia attività di insegnante d’Arte. Per il resto ho passato il tempo suonando il basso e (quando possibile ) andando a dipingere/disegnare nel mio studio.

Valgimigli Intervista 1

Lavori secondo periodi ben distinti? Periodo musicista, periodo artista visivo, periodo illustratore, oppure mischi tutto?

 In genere mi lascio trasportare dalle mie passioni. Tendo a mischiare il tutto. Spesso le creazioni musicali sono ispirate da immagini. Per esempio il synth che il chitarrista Alessio Caorsi ha messo sul nostro brano O Mundo Misterioso per me era la camminata di un armadillo… Sempre con lui nel quadro del suo progetto Synesthesia, ho realizzato una serie di pastelli ad olio che lui ha “sonorizzato” con la sua musica e che presto verranno pubblicati su Bandcamp. Penso di aver sempre avuto una buona capacità di pensare per immagini. Comunque sulla scrivania del mio studio si trovano tantissimi tipi di carta, matite,  pastelli a olio, acquarelli pronti per essere usati, riviste, tavoletta grafica e spartiti con gli esercizi per il basso.

So che sei molto attento alle novità tecnologiche riguardano l’arte, tipo la tavolozza elettronica. Raccontaci qualcosa al riguardo.

Dopo una prima fase di scetticismo e di assoluta fedeltà ai media “analogici” ho acquisito una tavoletta grafica WACOM con il quale ho realizzato la serie Warm Inside. In seguito, grazie al suggerimento di un amico, mi sono procurato iPad Pro e devo dire che ho scoperto un mondo di possibilità espressive illimitate. La qualità di suono e immagine è altissima. Per esempio tutte le illustrazioni per l’album dei Playing Dice sono state realizzate con iPad Pro. Ho realizzato anche un piccolo film di animazione sulle note di un pezzo dei Collocutor di Tamar Osborn, un jazz ensemble inglese. Si passa da animazione a musica con facilità ed estrema praticità d’uso.

 

In Granturismo si percepisce una tua passione, mi sa duratura, per le colonne sonore anni ’60. Hai la stessa passione anche per le immagini di quei film?

 Si, mi piacciono moltissimo le colonne sonore anni ’60/’70. Un titolo su tutti: Get Carter di Roy Budd (che in verità è del 1971). Poi Komeda, Ron Grainer e The Prisoner e così via. Sono anche un cultore fanatico di immagini provenienti da quel periodo, si va dai film d’autore ai B-movies di fantascienza (tipo Zombies Of The Stratosphere )

Questa propensione si è sicuramente riverberata sull’album d’esordio dei Playing Dice. Granturismo è il primo album da noi prodotto, una band formata da un gruppo di amici. Da subito ci siamo dedicati a creare musica strumentale composta solo da brani originali. Il nostro stile è difficilmente etichettabile e alla lunga penso che sia un bene.

Vorrei citare i protagonisti di questa avventura: Alessio Caorsi alle chitarre, Daniele Bernardini alla batteria e Paolo Emmanuel Ferrigato al flauto. Come guest si sono aggiunti Andrea Paganetto alla tromba, Fabio Chinca alle percussioni, e Willie Oteri al sax, tutti eccellenti musicisti. Assieme abbiamo creato un album che è stato molto bene accolto, direi anche oltre le nostre aspettative (il disco è reperibile su tutte le maggiori piattaforme musicali, Bandcamp, iTunes, Spotify, etc. ).

Sei l’illustratore dei testi del mese di Tomtomrock. Come lavori sulle parole di altri musicisti?

E’ una ottima occasione quella di lavorare su testi/brani altrui. Mi serve per cercare nuove forme espressive e scoprire nuovi musicisti. Lavoro per addizione, creando delle parti in cui aggrego elementi grafici con tecniche diverse (china oppure digitale, sempre con iPad Pro ). Ogni elemento è ispirato al testo delle canzoni. Alla fine compongo il tutto in sintonia con il mood del pezzo. Raramente guardo i video dei gruppi per non farmi influenzare troppo da immagini preesistenti.

A proposito di parole, non ti piacerebbe scrivere canzoni vere e proprie?

Ma è già successo! Nel periodo del gruppo Decima Vittima ho scritto alcuni testi dell’album Storie Strane Al Buio come L’Artista, La Decima Vittima A Bamako oppure La Gigantessa (a proposito di film “vintage” questo pezzo è ispirato al B-Movie anni 50 The Attack Of The 50 Feet Woman). Poi ho collaborato con Bobby Soul nel suo album L’Insostenibile Leggerezza Del Funk con i brani Nano Nano e Il Residence Dell’Amore Universale.

Sei anche un insegnante. C’è da imparare – artisticamente – dai vituperati giovani d’oggi?

Lavoro in un’ottima scuola sperimentale di Genova, la Don Milani. E’ stata una delle prime scuole ad organizzarsi per fare fronte all’emergenza “Corona” (per esempio quasi da subito è stata creata una radio in Podcast). Insegno Arte e spesso trovo fantastiche le idee dei ragazzi e il loro modo di esprimerle. Bisognerebbe assimilare il loro entusiasmo e la voglia di scoprire cose nuove. Dopo una fase in cui apprezzano solo l’arte antica ( per loro più rassicurante ) scoprono l’arte moderna e contemporanea, l’illustrazione e il fumetto. Più che insegnare ad esprimersi graficamente cerco di fornire loro gli strumenti per sapere osservare, ma questo è un altro discorso.

print

Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

Un pensiero su “Intervista: Alberto Valgimigli, poliartista”

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.