John Vignola Little Richard

Un ricordo di Little Richard, “re e regina del Rock ‘n’ Roll”, scomparso pochi giorni fa

John Vignola Little Richard

“Voglio fare con la chitarra quello che Little Richard fa con la voce.” (Jimi Hendrix)   

Nella storia del rock è difficile trovare un personaggio più iconico – passateci il termine – di Little Richard. Nelle incisioni più importanti della sua carriera, quelle per la Specialty nel cuore dei Fifties (*), c’è, letteralmente, del miracoloso. Il rhythm and blues, il soul che deve ancora venire, il boogie woogie e tante altre cose si mescolano fino a esplodere in un urlo contagioso. Little Richard è stato, secondo lui medesimo, l’inventore del rock ‘n’ roll e potrebbe essere vero, a patto che con questo termine si voglia definire una felicissima degenerazione ballabile e forsennata del rhythm and blues. Se confrontiamo la versione di Tutti Frutti sua e quella di Elvis troviamo perfettamente la linea di confine tra la componente bianca e quella nera del genere: Elvis accentua il ritmo del country e del folk, il Piccolo Richard fa esplodere tutto, ma senza nessuna remora.

“Non si può rimanere fermi ascoltando il grande Little Richard. Lui è il più selvaggio di tutto il rock ‘n’ roll.” (Buddy Holly)

Little Richard fra i padri del rock ‘n’ roll

Insomma, fra i padri fondatori degli anni 50 è stato sicuramente il più stravagante e inarrestabile esponente nero che si ricordi: senza l’eleganza di Chuck Berry, il tocco magico di Fats Domino, il mulinello elettrico di Bo Diddley, lo stile di Elvis, le raffinatezze pop di Buddy Holly, però invincibile davanti a un microfono. In realtà, la sua storia dimostra come il caro vecchio rock ‘n’ roll sia una confluenza di personalità memorabili accomunate tutte dall’idea di dover sfidare i canoni. Chi mostra il bacino, chi prende a martellate un piano, chi tradisce il country e chi, come Little Richard, urla senza però perdere una nota e, in più, sfoggia un’identità sessuale ‘insolita’. Il suo carattere spigoloso, egoista, debordante fa il resto:

“Chiunque dica che ha inventato il rock ‘n’ roll a parte me è un bugiardo e un ladro”.

A noi basta ascoltare le Specialty Sessions dalla prima all’ultima per avere la sensazione di assistere alla nascita di uno stile che prima, davvero, non c’era, con buona pace di personaggi come Screamin’ Jay Hawkins e compagnia “brutta”.

“Vengo da una famiglia dove c’era gente che non amava il rhythm and blues. Bing Crosby, ‘Pennies From Heaven’, Ella Fitzgerald era tutto quel che potevo ascoltare. E io sapevo che doveva esistere qualcosa di più forte di così, ma non sapevo dove trovarlo. L’ho trovato in me stesso.” 

(*) Fra le molte antologie esistenti si può consigliare The Very Best Of… Little Richard [Specialty]. 

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Ammiratissima voce radiofonica di Rai Radio 1, John Vignola è anche autorevole esperto di musica. Ha collaborato per anni con riviste quali Rockerilla e Mucchio Selvaggio, oltre a occuparsi di rock e dintorni per diverse testate “generaliste”. Faticherebbe a vivere felice senza i Beatles.

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