Conversations with Bob Dylan Band Members

Un libro fuori dal comune: Ray Padgett – Pledging My Time. Conversations with Bob Dylan Band Members.

Pledging My Time. Conversations with Bob Dylan Band Members (EWP Press): un altro libro su Bob Dylan?  Sì, perché lui è al centro di ogni intervista; no, perché non siamo di fronte a interpretazioni, elucubrazioni, racconti rubacchiati qui e là. Siamo di fronte a un lungo elenco di interviste con musicisti che per periodi brevi o per molto tempo e per più volte in periodi diversi, hanno avuto modo di condividere il palco o gli studi di registrazione con Bob.

Quello che traspare è che tutti sono assolutamente d’accordo su alcuni punti che vengono frequentemente  trascurati.

Prima di tutto il fatto che la sua conoscenza di musica folk americana e di blues, è praticamente illimitata (Billy Cross).  Spesso le sessions, le prove, o i provini, si riducevano a dover seguire lui che iniziava, senza dire una parola, canzoni sconosciute al 99% dei musicisti presenti; così come, sul palco, di fronte al pubblico, inizia una canzone mai provata prima, e quello che devi fare è seguirlo (Rob Stoner; Jim Keltner).

Qualcuno racconta che non è gradito ripetere lo stesso riff di chitarra e di batteria: cambiare sempre è quello che viene richiesto. Anche la tonalità di un brano che hai provato, o il tempo; e sul palco ti devi adattare. Benmont Tench riassume tutto in poche parole. Artisticamente è sempre in movimento e non ripete mai lo stesso suono, né lo stesso stile.

Piccole ma significative rivelazioni

E scopri che il chitarrista preferito di Bob è Dicky Betts. O che Murder Most Foul è stata registrata sempre per intero, anche quando c’era solo un piccolo errore; si fermava tutto e si ricominciava da capo.

Tutte parole positive? Assolutamente no. Duke Robillard abbandonò dopo essere stato preso a male parole da Bob sul palco, mentre era in concerto. Tutti sarebbero rimasti a suonare con lui ma qualcuno ha lasciato per vivere la propria vita (Winston Watson e Freddi Koella); qualcuno per lo stesso motivo ma anche per poter esprimere sé stesso (Larrie Campbell).

Tanto da scoprire. Un bel libro interessante.

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Nato con i Beatles e cresciuto con il folk americano, ho trovato in Dylan la sintesi perfetta di ogni cosa. Suono da molti e molti anni, prima in un gruppo (La Via del Blues) e poi in un duo che spesso si moltiplica con la partecipazione di amici che vogliono condividere il piacere/ divertimento di scrivere pezzi propri (The Doorways). Tom Petty, Byrds, The Band, Eric Andersen, The Outlaws, Bruce Springsteen e tanti altri.... Per me Clapton è ancora Dio.

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