Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole

Un disco all’insegna del coraggio della sperimentazione: Andrea Anton Klang Massaria & Alessandro Karlheinz Lärm Seravalle – Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole.

Ci dà precisi segnali per orientarci in Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole, il duo composto da Andrea Massaria alla chitarra e da Alessandro Seravalle all’elettronica e alle manipolazioni: innanzitutto la copertina che dal colore gialla alla grafica ci rimanda alle pubblicazioni Deutsche Grammophone, poi i due soprannomi scelti che ci rinviano uno ad Anton Webern, l’altro a Karlheinz Stockhausen e a due vocaboli tedeschi, Klang e Lärm, che indicano suono e rumore. Già da queste informazioni possiamo dedurre che ci troviamo di fronte a un’opera sperimentale, radicale, ma forse sarebbe meglio chiamarla non riconciliata, indicando così la scelta di non concedere nulla all’ovvio, allo scontato, perché “l’arte non può essere mero elemento decorativo, ma deve invece condurre ad aperture verso il possibile”, scrivono i due autori nelle note di copertina.

Il senso dell’operazione

Sette le tracce, tutte di durata fra i cinque e i nove minuti. I titoli ci rimandano alle teorie della fisica contemporanea, dalla teoria dei quanti alle riflessioni sul tempo, sull’energia e sul vuoto. È la colonna sonora dell’uomo che si perde nell’essere stato relegato dal progredire delle conoscenze scientifiche verso la perdita delle certezze e l’inquietudine dell’indeterminatezza, dell’uomo che diventa consapevole del precario equilibrio su cui si regge l’universo, quel vuoto elettrodebole a cui fa riferimento il titolo. Ma il tutto mi appare anche come metafora della situazione in cui viviamo in questo nuovo millennio nel quale stiamo progressivamente perdendo le certezze duramente conquistate nei secoli precedenti e viviamo nella paura di essere schiacciati da un Leviatano che non è più lo stato, ma forze oscure che fra guerre e crisi economiche muovono i fili delle nostre esistenze.

I contenuti di Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole

Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole inizia con il brano più lungo, Fluttuazioni Quantistiche. Qui la chitarra di Massaria crea con i suoi tocchi brevi e solitari un senso profondo di smarrimento, di spaesamento, mentre le manipolazioni elettroniche di Seravalle fluttuano acquose nel ciberspazio e ci conducono nella successiva Inflazione Cosmica dove i suoni si fanno più frenetici e tormentati. Se nella minimalista prima traccia ci sentivamo persi nel vuoto cosmico, qui ci avviciniamo al caos da cui tutto ha avuto inizio. In Energia Zero, rumorismo, musica concreta, enigmatici chitarrismi, tutto contribuisce a creare un’atmosfera di attesa, mentre si rimane affascinati dal meraviglioso intrico sonoro realizzato dai due musicisti, che poi ci conducono verso l’inafferrabile concetto di vuoto in Variazioni sul Vuoto, reso da sonorità nervose, strozzate, che non riescono a emergere, un vuoto che non è dolce come il naufragar leopardiano, ma raggelante e inquieto. Il disco si chiude con altre tre tracce: Massa-Energia, Spazio-Tempo, Catastrofe del Vuoto Elettrodebole, dominate da atmosfere sospese e misteriose.

Andrea Massaria e Alessandro Seravalle intraprendenti cultori della sperimentazione

Ma ovviamente chi avrà la fortuna – sì perché davvero questo album affascina e irretisce, ci trasporta in un viaggio cosmico virtuale che finisce per porci domande sul nostro enigmatico e preoccupante presente e sulla china pericolosa che stiamo prendendo – di ascoltare il disco magari trarrà emozioni diverse da quelle di chi scrive ed è giusto che sia così. Andrea Massaria e Alessandro Seravalle, intraprendenti cultori della sperimentazione e della musica di avanguardia, con Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole hanno costruito il loro mondo sonoro sta a noi interpretarlo e recepirlo, apprezzando una musica che non teme le dissonanze e che unisce elementi di elettronica sperimentale, rumorismo, jazz, noise, psichedelia, che si fondono anche grazie all’intesa fra i due eccellenti musicisti. Certo il disco inquieta, ci rivela come il nostro universo non sia una cosa data per sempre, siamo figli del caso e se si rompesse il sottilissimo equilibrio che regge tutta l’impalcatura dell’universo tutto crollerebbe, ce lo ricorda il fisico Guido Tonelli nella traccia conclusiva dedicata alla Catastrofe del Vuoto Elettrodebole. Il disco è uscito per l’etichetta Setola di maiale.

Andrea Anton Klang Massaria & Alessandro Karlheinz Lärm Seravalle – Klang! Catastrofe del Vuoto Elettrodebole
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Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

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