Torna alla carica l’eroe Ivan Wildboy con Rock’n’roll Vax.
Rock’n’roll never dies…ce lo dicono anche gli incassi dell’imbarazzante Elvis che tutto può definirsi meno che una celebrazione del, per tanti ma non per tutti, King.
Torno volentieri invece su Ivan Wildboy, o meglio Ivan Wildboy Rockin Trio, che di rock’n’roll professiona dal 1990,dopo averne tessuto su questi lidi gli elogi la scorsa estate raccontandone un live, perchè ritengo sia necessario ribadire il concetto che scegliere oggi come oggi una professione che consiste nel tener alta la fiamma della musica delle origini prodigandosi sia nella riproposta bollente dei classici sia nella composizione di quelli si spera lo diventeranno negli anni a venire, sia importante e quantomai, meravigliosamente folle.
Il trio
Chitarrista snodato e spericolato e duttile singer Ivan opera in terzetto con l’impareggiabile Marco Castellano a contrabbasso mobile (in quanto non staziona mai durante i live per più di un pezzo) e basso elettrico e con il metronomo umano Luca Roffino alla batteria. E chi ha la fortuna di averli visti in uno dei loro generosissimi live (un’ora e mezza di set e almeno altri 30/40 minuti di bis) difficilmente dimentica l’esperienza pari ad un viaggio nel tempo back and forth.
Un Rock’n’roll Vax somministrato da Ivan Wildboy
E giungo quindi alla loro ultima fatica discografica, con un titolo quantomai ironico ma attualissimo, un Rock’n’Roll Vax (Wild Horses Records) inoculabile senza tema a chiunque abbia voglia non tanto di proteggersi quanto, per paradosso, di lasciarsi contagiare da una irresistibile serie di songs, ben 14, tutte griffate dal leader maximus.
Ovviamente solo orecchie accorte ed affinate alle roots troveranno le ben celate citazioni dei grandi classici dei padri fondatori, ma la godibilità dell’ascolto è assicurata, oltre che da una accuratissima e professionalissima capacità esecutiva, anche dalla capacità di trasportarci nell’epoca d’oro del rock’n’roll e dei suoi figli più o meno degeneri tra cui il rockabilly e pure un pò di tex mex che riscalda a dispetto delle carenze energetiche a venire.
I momenti migliori
Su tutte segnalo per originalità e voglia di evolvere il modello base, la trascinante title track che parte dagli Stray Cats ma arriva alle questioni odierne.
E poi Changing the world che corrompe i Beach Boys quasi in salsa X, lo swing acido di Slowdown, il surf’n’roll in idioma italico di Giulia e Nico, lo swamp ultramelmoso di Aldo, l’atmosferica Hanging Jack, forse prodromica di nuove direzioni e lo stroll di Walking to my baby; ma anche le songs non citate ben valgono reiterati ascolti in leggerezza e soavità e movimento.
Dove trovare Ivan Wildboy – Rock’n’roll Vax
Il disco lo trovate ai concerti e riproduce simparicamente un mini vinile, altrimenti cercate Ivan Wildboy sui sociale provvederà a farvene avere lui direttamente copia, social dove, tra l’altro, avrete anche modo di vedere le performances di cui sopra per rendervi conto, come si dice nella città più triste del pianeta, se conto delle musse.
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