Diabolik- Ginko all’attacco! Anche nel sequel Pivio & Aldo De Scalzi “colonnano” alla grande
E torno sul luogo del misfatto. Dopo aver dissertato della prima OST di Diabolik, sempre a cura del duo genovese Pivio & De Scalzi, riprendo, con estremo sollazzo, a raccontar di questo seguito, invero assai ravvicinato, della prima pellicola, con cambio di attore protagonista ed ispirata al n° 16 della testata omonima del 1964…
E devo dire che per Diabolik- Ginko all’attacco! (Carosello) il rodato duo sugli allori non ha affatto riposato, anzi. Enorme mole di lavoro, insolita per il panorama OST italiane, è stato fatto su arrangiamenti e composizione, caso abbastanza raro di colonna sonora che può essere benissimo apprezzata senza le immagini a contorno.
Ispirazione, referenti e ambienti sonori di Diabolik- Ginko all’attacco!
L’intera opera rende omaggio ai maestri delle musiche dei poliziotteschi italici degli anni ’70 ( Ortolani, Bacalov e gli Osanna, per citarne i primi che mi sovvengono), ma compie un salto evolutivo anche in direzione prog con, come riferimento subliminale, citazioni Goblin e impressioni in celluloide di quant’altro di meglio ascoltammo nei cinemini periferici dove ancor si fumava assistendo alle gesta di commissari e malandrini.
In questo lavoro si colgono dotte citazioni sui padri (e fratelli…) fondatori del genere, finanche a quel Concerto Grosso n° 1 dei New Trolls, e si coglie l’occasione per ricordare la parentela tra Aldo, che è comunque stato canterburiano puro con i suoi Picchio dal Pozzo, ed il compianto Vittorio, che dei Trolls fu anima (e che anima) e che appare in questo lavoro, in veste di ospite, al flauto (vedi ad esempio, Althea’s Glamour). Una partecipazione sentimentale e fraterna che , ascoltata oggi alla luce della sua repentina dipartita, spinge a malinconiche riflessioni sui musicisti che avemmo, mentre il più protopunk e new waver Pivio riesce a calarsi con camaleontica grazia tra le spire di un genere comunque a lui noto.
Un gran spolvero quindi di tastiere analogiche, orchestrazioni elaborate, un pizzico anche di cosmik musik, un utilizzo sapiente di ingredienti che, anche quando solo si dipanano in brevissimi intermezzi della durata di un Commercial Album, colgono alla perfezione lo zeitgeist delle ambientazioni Seventies della pellicola.
Così come nel primo lavoro avevamo Manuel Agnelli quale ospite della soundtrack ma con brani non composti dal duo, anche qui appare Diodato con una canzone che non è farina del sacco Pivio & De Scalzi, in una operazione che inizia a ricordare le songs dei titoli di 007.
Pivio & Aldo De Scalzi: non solo musica al servizio delle immagini
Difficile individuare tra i 35 brani che compongono la colonna sonora un “preferito” , tanti sono gli episodi ispirati ed ispiranti, tra languide dissertazioni e assalti al sapor di asfalto. Come dicevo, un lavoro davvero godibilissimo al di là delle immagini che lo accompagneranno (lo so, di solito è la musica che accompagna le immagini ma qui mi sento già bastian contrario…).
L’album esce in doppio vinile edizione limitata contenente anche uno stralcio dell’episodio a fumetti a cui si sono ispirati i Manetti Bros., quindi notevole oggetto da feticcio anche dal punto di vista solido ed ordinabile presso il sito del duo. Affrettandosi perché è limitatissima.
Lunghissima vita artistica quindi al duo Pivio & De Scalzi che procede indomo sull’ardua strada, se ben eseguita, del soundtracking e occhio che…swisss!
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