Amigo The Devil: la musica più appropriata per il 2021 è il folk del disagio?
Il nome Amigo The Devil non lo trovate sugli aggregatori di recensioni tipo Metacritic e i suoi dischi mai sono stati degnati di una riga da Pitchfork o altre testate importanti. Anche chi scrive – sedicente esperto di folk e dintorni – ne è venuto a conoscenza da pochissimo, grazie al suggerimento di una più attenta compagna di tomtomrockismo.
Almeno sulla nostra testata questa congiuretta del silenzio sta per finire e si spera che ciò accada anche altrove, perché – detto chiaro – Danny Kiranos (questa la vera anagrafe dell’artista) è proprio bravo. Un mezzo genio, anzi. Ma chi è Amigo/Danny?
Breve ritratto di Danny Kiranos/ Amigo The Devil
Da un’intervista a Glide Magazine apprendiamo che il nostro vive una rilassata esistenza fra le colline texane a un’ora d’auto dalla super-musicale Austin. Oltre al cantautore fa il birraio e viene descritto come tipo socievole e sereno che ascolta volentieri Fiona Apple, Tom Waits e John Prine. Non è esattamente quel che lascia immaginare questo Born Against: titolo bellicoso (1) e in copertina foto dell’autore con occhi da predicatore pazzo. E anche quando si passa all’ascolto il cielo resta carico di nuvole tempestose.
Il mondo dei Born Against
Nell’album si racconta di un’umanità “nata contro”, in particolare contro la fatica di gestire tutte le sfighe che la vita getta addosso a chi, senza averlo chiesto, si trova a viverla. Quindi ecco Quiet as a Rat con i suoi tre ritratti di morte e disperazione sotto gli occhi di un Dio indifferente ed ecco Murder at the Bingo Hall, anfetaminico resoconto di una sparatoria in una sala bingo dove qualcuno vince troppo. Drop for Every Hour immagina invece la vendetta del padre di una delle vittime del serial killer cannibale Albert Fish (in realtà messo a morte con sedia elettrica nel 1936). Letter From Death Row è esattamente ciò che dice il titolo: una lettera dal braccio della morte. Potremmo a questo punto parlare di grave morbosità emotiva, ma attenzione perché quelle del condannato sono parole piene di buon senso e di speranza per chi resta. Un medesimo sentimento di riconciliazione ispira la struggente Different Anymore, dove un disadattato vuole smettere di essere diverso dai normali e forse ce la farà. Insomma, nel mondo dei nati contro quasi nessuno se la cava bene e una delle poche consolazioni è: “Avere una cattiva sorte è meglio che non averne alcuna”.
Amigo The Devil: maestri, compagni di viaggio e ragion d’essere musicale
Inutile dire che i referenti sonori ed esistenziali di Amigo The Devil non possono essere del tutto a modino. Oltre al Tom Waits citato dall’autore, un altro maestro di cerimonie parrebbe il truce e ossessivo David Eugene Edwards (16 Horsepower, Wovenhand), mentre come compagni di viaggio contemporanei vien da pensare a due bizzarri canadesi quali Whitney K. e Orville Peck (il cowboy gay e mascherato). Tuttavia Amigo The Devil possiede una sua specificità da improbabile folksinger espressionista incrociato con un menestrello itinerante di 150 anni fa. Soprattutto è bravo nell’essere tante cose insieme e sempre credibilmente: cinico, compassionevole, apocalittico, visionario , roboante, sommesso e, nonostante tutto, assolutamente vitale. Come se il dare voce – spesso sotto forma di racconto in prima persona – a figure bastonate dal destino regalasse loro un guizzo di dignità.
Più compatto rispetto all’altrettanto notevole primo disco, Everything Is Fine (2), che andava a includere rock e country, Born Against è l’ennesima dimostrazione che il folk è musica perfetta per giorni difficili come quelli che trascorriamo. E che c’è un po’ di ognuno di noi – auspicabilmente in rari momenti delle nostre esistenze – in queste storie di umana difficoltà.
(1) Considerando la scarsa passione di Kiranos/ Amigo The Devil per le religioni organizzate è probabile che il titolo del disco voglia richiamare in modo irriverente l’idea del “born again” intesa in molte fedi, specie l’evangelismo, come rinascita spirituale. Oppure ironizzi sul movimento Born Again Christian.
(2) Everything Is Fine è del 2018; allo stesso anno risale la raccolta di materiali sparsi Volume 1.
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