x mal anja

Ritornano Anja Huwe, Xmal Deutschland, e pure il recensore.

Premessa: una promessa è una promessa… Torno con fatica a mantenerla in quanto mi impegnai a parlar di questi due dischi prima che alcune faccende personali mi spingessero il tasto pause obtorto collo e obtorto omnia. Pertanto si prendano queste mie con il beneficio che auspico, anche maleficio va bene… Con il ritorno dopo quasi una trentina di anni di Anja Huwe, che fu voce degli Xmal Deutschland, band teutonica che espresse il meglio di sé in casa 4AD, esce in contemporanea anche una preziosa raccolta dei primi singoli del gruppo che meglio rappresentò il fenomeno goth fuor da Albione e USA…

Anja Huwe – Codes

Rimane intatto e inalterato il fascino della vocalità di Anja Huwe, ma chi aspetta di ritrovare in Codes (Sacred Bones) stereotipate concessioni ad un passato che fu rimarrà quantomeno spiazzato da canzoni che su calde basi essenziali salmodiano più che cantare, anche se episodi come Rabenschwarz susciteranno singulti e danzabilità se programmate nei dancefloor nostalgici che oggi stanno sempre più prendendo piede.

Con una produzione che richiama alcuni lavori dell’ultimo Gary Numan, tanto per far esempio noto, il lavoro si dipana nell’arco dei suoi essenziali 34 minuti in uno sfoggio di classe e qualità come ci si potrebbe attendere da una delle icone dei bei tempi diversamente oscuri. L’alternanza inglese-tedesco nei testi conduce su rollecoaster inflessivi a tratti seducenti se non spiazzanti.

Album quindi che non cambierà nulla in una carriera interrotta eoni fa, ma dall’ascolto caldeggiato anche ai non nero vestiti. Anjia lo merita e bentornata.

Xmal Deutschland – Early Singles

Discorso diverso invece per la raccolta dei primi singoli degli (o delle, io gli asterischi li aborro) Xmal Deutschland, tra i primi ad emergere dal calderone kraut con una formula che tanto meritò le attenzioni di Ivo Watts, patron della 4AD, non a caso una delle etichette più attente a non lasciarsi trasportare in calderoni effimeri e che li/le volle apripista dei concerti degli eterei Cocteau Twins.

I brani qui contenuti sono i primi vagiti, sia A side che B side, compresa l’immortale Incubus Succubus. Alcuni son antecedenti all’ingresso nella label inglese e rimangono degli instant classics di quel periodo irripetibile con i loro anthem post punk, le prime suggestioni gotiche, le progessioni filodanzereccie e le inflessioni marziali dei suoni e della lingua… e tanta tanta lacca nei capelli.

Anja Huwe e Xmal Deutschland, uscite complementari

Con un filo di Slits, qualcosa dei Banshees, persino suggestioni D.A.F. questa raccolta è perfetto accompagnamento alla nuova uscita di Anja Huwe e, al tempo stesso, fantastic voyage per chi quegli anni li ha vissuti sotto l’egida “Dark”.

Anja Huwe – Codes
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Xmal Deutschland - Early Singles
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Collaboratore per testate storiche (Rockerilla, Rumore, Blow Up) è detestato dai musicisti che recensisce e dai critici che non sono d'accordo con lui e che , invece, i musicisti adorano.

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