Asaf Avidan minimalista per In A Box II.
Un casolare di campagna sperduto chissà dove. Fogli, forse manoscritti, appesi al soffitto e lungo le scale come panni stesi ad asciugare. Questa la coreografia che accoglie Asaf Avidan alle prese con In A Box II, una rivisitazione di alcuni suoi cavalli di battaglia in versione scarnificata, con l’accompagnamento di sola chitarra e/o percussioni più l’utilizzo del ripetitore a pedale.
Le canzoni intimiste di In A Box II
Avidan, per così dire, ritorna sul luogo del delitto visto che già nel 2012 – nell’album In A Box I – aveva riproposto alcuni suoi brani in versione più intima, acustica o “stripped” (come direbbero i Rolling Stones o i Depeche Mode). Cos’è cambiato da allora? L’influenza dylaniana era senz’altro più evidente nei rifacimenti del 2012 di pezzi come We Forgot e Baby If You Want Me (con tanto di armonica) o addirittura in titoli come Subconscious Overfamiliar Blues (troppo reminiscente di Subterranean Homesick Blues). Ora l’impronta di Bob Dylan si è fatta meno marcata, Avidan appare meno ossequioso nei confronti del suo dichiarato maestro.
La mia danza libera
A mio avviso le novità di In A Box II sono state colte in pieno nell’esibizione live all’interno del programma TV “La mia danza libera”, dove Asaf Avidan accompagna con la sua Bang Bang il balletto eseguito da Roberto Bolle e Anna Tsygankova. Rispetto a prima si sente più libero di ricercare e le canzoni acquistano una nuova veste. In Gold Shadow lo senti mimare un assolo di tromba. In My Tunnels Are Long And Dark These Days sperimenta il kazoo o qualcosa del genere, non si capisce bene dalle immagini. Uno dei pezzi forti è senz’altro Different Pulses, dove crea un’atmosfera che non ha nulla da invidiare a Streets Of Philadelphia di Bruce Springsteen, soprattutto nel coro e nell’arricchimento strumentale del finale.
Asaf Avidan e il blues
Oggi sono in vena di eresie. Sì, sono disposto a rischiare e dire che, in Over You Blues, Asaf Avidan si conferma ai miei occhi come uno dei rarissimi bianchi a cui si possa dare il permesso di cantare il blues. Nella maggior parte dei casi ai bianchi questo esercizio dovrebbe proibirglielo il medico della mutua.
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