Il secondo disco solista di Christine IX.
Recensendo pochi giorni orsono il bel disco dei Wilderness, Marina Montesano ha parlato di un’Italia un po’ provinciale interessata quasi solo al Festival di Sanremo. Lo stesso pensiero si palesa quasi in automatico al momento di ascoltare Crosses And Laurels di Christine IX, artista fieramente indipendente e fieramente legata a modelli internazionali.
A Tomtomrock l’esordio solista della frontwoman delle Shotgun Babies, Can I Frame The Blue era piaciuto. L’opinione resta positiva anche per questo secondo lavoro, sostanzialmente non troppo diverso, ma con alcuni elementi di novità.
Cosa si ascolta in Crosses And Laurels
https://www.youtube.com/watch?v=sHOeGj7gPNA
I due brani-fulcro di Crosses And Laurels sembrano essere Neurotoxic e Talking Like Lovers. La prima, potente e fosca, farebbe un figurone nel repertorio di Serj Tankian e andrebbe alla grande in un festival metal. La possiamo considerare un punto d’arrivo. La seconda invece fa pensare al recente Remind Me Tomorrow di Sharon Van Etten. E se Van Etten è arrivata a una vigorosa dimensione indie-rock tramite la canzone d’autore, la nostra Christine lo fa senza dimenticare la propria attitudine tra goth e grunge. E questo potrebbe essere un punto di partenza, una strada interessante da percorrere in futuro (così come interessanti sono i finali elettronici di She Lived One Day e Redon o quello trasognato di All The Other Girls).
Il possibile futuro di Christine IX
Se Crosses And Laurels ha il suo punto di forza nella naturale intensità (ed egregia scrittura) dei pezzi, è vero che la costante insistenza sul ‘massimalismo’ di suoni e sentimenti può saturare qua e là l’ascolto. Niente di davvero grave poiché Christine possiede la capacità di diversificare la propria tavolozza sonico-emozionale, come dimostra, ad esempio, la ‘radiofonica’ God Has Gone To War. E, a proposito di futuro, anche la dimensione ‘explicit’ (lo dice Spotify) di All The Other Girls non dispiace per nulla.
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