Gigantografia Di Piccoli Sospiri è l’opera prima del progetto Colbhi.
Il disco di cui si parla è uscito alla fine di aprile, e ci è colpevolmente sfuggito. Ma non è troppo tardi per parlarne. Gigantografia Di Piccoli Sospiri, dei Colbhi, esce per Lilith, label genovese animata da Sabrina Napoleone e Cristina Nico, artiste che curano da alcuni anni l’omonimo e coraggioso festival dedicato soprattutto alla “musica d’autrice”. Il Lilith Festival celebra quest’anno la dodicesima edizione e si completa con questa interessante produzione.
Colbhi nasce come progetto collettivo tra le forze di Stefano Bolchi (Edgar Café, Piero Milesi), Osvaldo Loi (Sabrina Napoleone, iSolaris), Federico Fantuz (Angela Baraldi, Music For No Movies) e Daniela Bianchi, scrittrice genovese. Coinvolti maggiormente nella composizione dei testi sono Bolchi, che canta e suona chitarre elettriche piuttosto acide, e Bianchi.
Gigantografia Di Piccoli Sospiri: contenuti ed esiti
Si può dire tranquillamente che si tratta un debutto assai riuscito, che raccoglie molteplici ispirazioni; su tutte l’alt-rock italiano (ovvero cantato in italiano) ma non disdegna sfumature anche pop come nella dolce La Lingua o nella funkeggiante e commerciale Distanze, che ricorda abbastanza un Samuele Bersani prestato all’indie. Il brano che più colpisce, ad un veloce ascolto, è certamente Polline, un delizioso e ipnotico haiku di tre minuti che alza di non poco il livello del disco. Nel gioco delle derivazioni, inevitabile in un genere un po’ ristretto come il rock all’italiana, si trovano anche atmosfere chitarristiche affini ai Massimo Volume o, vocalmente, approcci vocali verso le tracce più cantabili dei C.S.I. ma sia chiaro: Bolchi canta normalmente, non recita, non declama.
https://youtu.be/eMvnO3Lt7og?si=VMsLKzcW3AXsShQw
Gigantografia Di Piccoli Sospiri si permette anche un importante cameo, quello di Paolo Benvegnù, una presenza pesante che connota come episodio a sé stante la romantica Dark Ballad, unica canzone in inglese. Il testo proviene da un poema di William Blake ed è stato usato come singolo per il lancio del disco.
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