Now: una sintesi fra le diverse anime di Damon Locks & Black Monument Ensemble.
Si aprono con una citazione le note relative al secondo disco del collettivo Black Monument Ensemble: Il tempo è solo la differenza tra sapere adesso e non sapere. Perché se sai tutto ‘adesso’, è passato, presente e futuro.

Now rivendica quindi fin da subito una sintesi tra le diverse anime di Damon Locks: artista visivo – sue sono le copertine dei dischi dell’International Anthem – educatore – insegna arte in una prigione di stato – cantante, musicista (ha militato in un gruppo punk e hardcore) e deejay. D’altra parte anche tutto il progetto musicale dell’etichetta di Chicago, altro non è che una sintesi dialettica della musica black degli ultimi cinquant’anni. Adesempio tra il jazz che accompagnava le rivendicazioni del Civil rights movement con un disco come We Insist! – Freedom Now Suite (ancora il Now) di Max Roach con la chicagoana Abbey Lincoln. E il soul-poetry di Gil Scott-Heron (anche lui della Wind city), non a caso rivisitato da Makaya McCraven, altro alfiere dell’International Anthem.
Il crogiolo Black Monument Ensemble
Tutte influenze che si ritrovano nel crogiolo Black Monument Ensemble, con membri che vanno dai 9 ai 52 anni: gli strumentisti Angel Bat Dawid (strepitosi i suoi interventi al clarinetto), Ben LaMar Gay (tromba e melodica), Dana Hall (batteria) e Arif Smith (percussioni); i cantanti Phillip Armstrong, Monique Golding, Rayna Golding, Tramaine Parker, Richie Parks, Erica Rene ed Eric Tre’von; e le ballerine Raven Lewis, Cheyenne Spencer, Mary Thomas, Bryonna Young, Tiarra Young e Keisha Janae. Citazione obbligatoria per tutti visto che il disco nasce, parole di Locks, per l’urgenza di riunirsi, comunicare e fare arte più che di produrre un album.
Damon Locks & Black Monument Ensemble e le domande di Now
Il risultato sono nemmeno trenta minuti di musica e parole, un profluvio di suoni e significati in cui Locks fa ricorso ad ogni colore della tavolozza a sua disposizione: musica, voci, cori, canto, spezzoni di film e di chissà cos’altro. La sintesi (tra passato, present e futuro) a tratti riesce, altre meno tanto che a volte si rimpiange un po’ il non andare a fondo in una direzione piuttosto che prenderne decisamente un’altra.
Registrato nei mesi di agosto e settembre 2020, in parte nel cortile dell’Experimental Sound Studio (per evitare rischi di assembramento) e in parte in studio, quasi senza prove, Now è un tentativo di “offrire un nuovo pensiero … resistere all’oscurità … di porre la domanda … cosa succede ORA?” Ovviamente per Locks, in quanto artista, con la domanda si esaurisce il suo compito. Sarà poi l’opera e i suoi fruitori a dover cercare la risposta. Anche se oggi più che mai non sembra difficile trovare la risposta, quanto qualcuno disposto ad ascoltarla.
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