derya yildirim

Dall’effervescente scena musicale turca, ecco Derya Yildirim & Grup Şimşek.

Ora che finalmente e meritatamente anche da noi ci si è accorti degli Altin Gün, visto che il loro recentissimo tour italiano è stato davvero trionfale, potrebbe essere giunto il momento di accorgersi di un’altra band che per il suo repertorio scava nel pozzo ricco e profondo del pop anatolico fra i Sessanta e i Settanta. Come gli Altin Gün anche Derya Yildirim & Grup Şimşek sono una band apolide (una cantante di origine turca, una batterista inglese e due musicisti francesi) con base in Europa, in questo caso la Germania, utilizzano sia strumenti elettrici rock che della tradizione musicale turca e si affidano a cover di artisti turchi, anche se alternate a brani originali.

Il modello di Selda Bağcan guida Derya Yildirim & Grup Şimşek

A guidare la band c’è Derya Yildirim e il suo stile vocale sensibile e malinconico che dà il tono generale alla musica della band, molto legato allo stile tradizionale, ma evitando quel sovraccarico di pathos ed emozione che sovente caratterizza le cantanti pop turche. La musa ispiratrice è, come probabilmente inevitabile, Selda Bağcan, una cantante che ha segnato profondamente la musica anatolica per il suo forte impegno politico che l’ha portata anche in galera e le cui canzoni hanno spesso accompagnato le lotte politiche del Paese. Rispetto al modello la voce di Yildirim è però meno rabbiosa e battagliera, malgrado anche qui i testi affrontino temi politicamente rilevanti, oltre alle inevitabili pene d’amore.

Tra pop e folk

Questo recente Dost 2 (Les Disques Bongo Joe) è stato preceduto l’anno passato dal numero uno. Dost è una parola turca che significa amico, compagno per “mantenere il rispetto, la tolleranza e i momenti di amore e pace”. Rispetto al primo  qui è maggiore la presenza di brani originali, anche se lo stile rimane sempre legato alla tradizione del pop folk turco, con rimandi a Bariş Manço, Cem Karaca, i Moğollar oltre alla citata Selda Bağcan e alle loro connessioni col contemporaneo rock occidentale. Ed è proprio la connessione fra Oriente e Occidente e i rimandi fra musica del passato e contemporanea a rendere così affascinante la proposta di Derya Yildirim & Grup Şimşek.

Certo a volte si potrebbe avere l’impressione di un legame troppo forte con la tradizionale canzone pop anatolica, come nel caso dell’iniziale Gümüş, ma l’accoppiata melodiosa fra la voce innocente e sofferta e le note delicate della chitarra riescono a stenderti emotivamente, così come nell’accorata implorazione di Odam Kireç Tutmuyor fra flauti e synth avvolgenti canta della morte per crepacuore di due amanti irreparabilmente separati. Il mood malinconico ha il suo apice con il bellissimo strumentale Mola, dove è la  bağlama, un liuto turco, a parlare al nostro cuore. In Bal è invece il groove funkeggiante e il ritmo impresso dalla brava Greta Eacott a rendere la traccia memorabile e adatta a scatenare le danze. Più introspettivi e malinconici, rispetto ai fiammeggianti e scatenati Altin Gun, il gruppo esplora un altro lato, più folk e intimista, della tradizione musicale anatolica, ma altrettanto affascinante e degna di ascolto.

Derya Yildirim & Grup Şimşek – Dost 2
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Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

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