Il farraginoso For All the Dogs potrebbe essere il punto più basso della carriera di Drake.
Non so quanti ormai attendano con ansia un nuovo disco di Drake: For All the Dogs, come i predecessori, avrà tanti ascolti e farà tanti soldi. Tuttavia, non credo che i fan lo attendessero davvero con ansia, quanto semmai come un’abitudine, una routine. Insomma, è un nuovo disco di Drake che suona come il precedente disco di Drake. Secondo me una qualche ansia la provano quelli che all’inizio l’hanno apprezzato, che poi nel tempo hanno amato almeno i suoi singoli migliori se non dischi interi, e che si chiedono come mai sia ormai incapace di produrre qualcosa di anche vagamente memorabile. Anche di semplice pop memorabile. Ecco, costoro, fra i quali ci sono io, attendono con ansia per capire se Drake riuscirà a fare un disco più insignificante del precedente.
Le collaborazioni
Rompiamo gli indugi: la risposta è sì. O forse no. For All the Dogs non è peggiore di Honestly, Nevermind, ma è tragicamente più lungo. Sono quasi 85 minuti durante i quali la noia prevale su qualunque altra sensazione. Non si salvano, nonostante quanto si legge in giro, la collaborazione con SZA su Slime You Out, ballatona lenta senza un hook o altro che si ricordi, e neppure quella con J.Cole su First Person Shooter, comunque un pochino meglio perché almeno alza il ritmo. Gently con Bad Bunny è atroce con Drake che massacra la lingua spagnola in modo indecoroso. The Weeknd su La Fama con Rosalía faceva tanto ma tanto meglio. Bad Bunny ci prova e certo funziona più di Drake, ma essendo un altro da dischi frequenti e lunghissimi, le sue canzoni sono già fin troppo numerose e comunque migliori di questa. Incredibilmente, la bella collaborazione con Central Cee prodotta da Simodmart, una fra le cose migliori realizzate da Drake in questi ultimi anni, è assente, nonostante porti il nome del disco. Mistero. Invece, abbiamo l’insignificante Another Late Night ft. Lil Yachty come scelta per il video.
Il meglio del disco (si fa per dire)
Qualche canzone mi pare passabile: per esempio Members Only con PARTYNEXTDOOR è atmosferica. Poi il soul di Amen con Teezo Touchdown, che è un tipetto interessante nonostante il nome. Qualcosa verso la fine, ma bisogno arrivarci, ed è dura. Che aggiungere? L’artwork è del figlio di cinque anni, Adonis: bravo, Drake gli potrebbe affidare anche la composizione di qualche canzone, credo sarebbe molto più ispirato di queste produzioni da intelligenza (?) artificiale.
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