Jessica Pratt - Here In The Pitch

Con Here In The Pitch Jessica Pratt perfeziona ancora la sua sofisticata arte sonora.

La frequenza con cui Jessica Pratt pubblica dischi è molto rada; forse per questo è piuttosto difficile trovare grandi difetti nella sua discografia. Tre album in nove anni sono pochi davvero, ma l’attento radar di TomTomRock aveva segnalato la giovane cantautrice californiana già nel 2015.
On Your Own Love Again era il suo secondo lavoro, una creatura volutamente imperfetta ma già formata. Quattro anni dopo è uscito il più strutturato Quiet Signs, una bella conferma del suo talento. La votazione è sempre cresciuta, in modo inversamente proporzionale alla durata dei suoi album, che si attestano, uno per l’altro, sulla mezz’ora scarsa. Insomma, riformulando un noto modo di dire riferito all’altezza, viene da dire: ‘’scarsezza, mezza bellezza‘’.

Here In The Pitch è un disco ‘cinematografico’

L’estrema concisione di questo Here In The Pitch (City Slang), come i precedenti, incoraggia l’ascolto ripetuto, avvantaggiando il processo di familiarizzazione con le canzoni. In questo nuovo capitolo le note peculiarità dell’artista di Los Angeles vengono esaltate: ecco la voce sensuale, ma anche misteriosa, le evidenti suggestioni cinematografiche e le raffinate atmosfere vintage. Una non piccola parte del merito, in questi sfolgoranti ventisette minuti, va alla superba tecnica di registrazione, che mette la voce in primo piano, sempre al comando di una scarna strumentazione, che in questo disco si arricchisce, ma senza esagerare. Appaiono piccole percussioni, e suoni distinti ma piuttosto flebili: un organo, archi leggiadri o fiati gloriosi; elementi che il riverbero applicato alla voce arretra appena nell’immagine sonora.
Con Here In The Pitch Jessica Pratt riesce ad evocare, nel breve respiro del disco, generi vari e artiste assai diverse come Astrud Gilberto, Tracey Thorn, Nico o Julee Cruise e a competere con compositori come Burt Bacharach o Angelo Badalamenti. Come sembra dire il titolo, ma non garantisco sulla traduzione, “qui, all’apice” sembra un’affermazione assai sensata vista l’estrema cura (vicina alla perfezione) nella realizzazione di queste nove piccole canzoni.
Jessica Pratt - Here In The Pitch
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Recensore di periferia. Istigato da un juke-box nel bar di famiglia, si cala nel mondo della musica a peso morto. Ma decide di scriverne  solo da grande, convinto da metaforici e amichevoli calci nel culo.

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