Sinkane - We Belong

We Belong di Sinkane è una celebrazione della black music.

Ritorna la creatura del pluristrumentista Ahmed Gallab, sudanese di nascita ma ormai cittadino statunitense, a cinque anni di distanza da Dépaysé e lo fa con un disco che è la celebrazione e la quintessenza della black music, nelle cui varie declinazioni ormai Sinkane si muove con sicurezza e agilità proprio come un pesce nell’acqua. Della black music Sinkane porta con sé sia la forte carica di ribellione e rabbia contro la segregazione razziale e la discriminazione economica e sociale sia la visione della musica come espressione di gioia di vivere, di orgoglio per la propria cultura e in definitiva come espressione della propria comunità. 

We Belong come espressione di un’identità artistica comunitaria

Per We Belong, uscito per la City Slang, Gallab ha riunito intorno a sé musicisti della scena afroamericana newyorkese, provenienti da tradizioni musicali diverse. Si va dal jazz di Casey Benjamin al soul di Bilal, al gospel di Ifedayo Gatling, Tru Osborne e STOUT, che hanno dato un contributo decisivo e personale alle musiche, perché come recita un verso di Come Together “siamo più di una somma di parti”.

Se il disco precedente aveva come tema centrale quello dello spaesamento, della ricerca della propria identità, qui sembra che Gallab questa identità l’abbia fortemente radicata nella comunità nera e la rivendichi con orgoglio e forza. I testi, scritti insieme ad Amanda Khiri, rispecchiano questo profondo sentimento che accomuna spiritualmente, prima ancora che politicamente, gli afroamericani, e questo non soltanto nei testi più apertamente politici come Everything Is Everything, un soul alla Isaac Hayes, sul tema della segregazione razziale e della violenza poliziesca contro i membri della comunità, che si conclude con la voce accorata di Tru Osborne che canta: “Popolo mio, troveremo la nostra strada/Non abbiamo più tempo per aspettare”, ma anche in canzoni d’amore come How Sweet Is Your Love, ispirata alla disco anni 70, non mancano versi che chiamano all’unità e alla lotta: “Dobbiamo unirci/trasformare l’acqua in vino/indistruttibili, incrollabili/quando ci uniamo tutti.”

Notevoli sono le performance della cantante di estrazione gospel STOUT, splendida nella rilucente Another Day e che nella title track si esibisce in duetto con Sinkane in un funk alla Sly and the Family Stone intriso di gospel e soul. Nel jazz funk di Anthem è lei a ripetere il mantra I Love Being Black che suona come il vero manifesto di We Belong. Come Together apre il disco con il suo fiammeggiante funk, Rise Above e Liming rallentano il ritmo col loro rilassato afrobeat, mentre Home ripiega su ritmi dub reggae.

Con questo settimo lavoro Sinkane ha realizzato il suo miglior album per organicità e coerenza, per scrittura, per la capacità di interagire con voci straordinarie che hanno reso i brani più espressivi e coinvolgenti rispetto ai lavori precedenti.

Sinkane - We Belong
7,5 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

 

 

 

 

print

Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.