Recensione: Kiwi Jr – Cooler ReturnsSub Pop – 2021

Il proto-punk dei Kiwi Jr. splende in Cooler Returns.

Non vengono dalla Nuova Zelanda nonostante il nome, Kiwi Jr., ma dal Canada, e Cooler Returns è il loro secondo disco. Esce per la prestigiosa Sub Pop ma non ha nulla a che fare con il grunge, sebbene qualche reminiscenza anni ’90 nella musica della band si possa ascoltare.

Recensione: Kiwi Jr – Cooler Returns
Sub Pop – 2021

Il loro è un ottimo blend di proto-punk con qualche aggiustamento stile Pavements (i 90s…), ma nel complesso con un grosso debito verso i Modern Lovers di Jonathan Richman. Un debito che peraltro onorano con un pacchetto di canzoni fresche, energizzanti e ricche di melodia. In un campo simile si sono mossi in questi anni i Parquet Courts, ma ai Kiwi Jr. manca quel tocco New York cool, sostituito con un’aria da indie-nerds piuttosto scanzonati.

Una manciata di canzoni brevi

Tredici canzoni tutte di buon-ottimo livello. Solo la title track si avvicina ai quattro minuti, le altre spesso non raggiungono i tre, e si susseguono incalzanti senza far rifiatare. Sono abili i Kiwi Jr. a inserire, nella formula certo già sentita di Cooler Returns, cambi di tempo, brevi bridges, insomma variazioni magari minime ma che certo tengono a distanza la noia. Questo è un disco che si ascolta più volte tutto d’un fiato.

 

Tyler apre al meglio con i suoi due minuti secchi. La successiva Undecided Voters richiama il Bob Dylan anni ‘60 per l’armonica che si affaccia spesso nel disco, così come qualche tastiera, mentre il resto è affidato al classico power-pop chitarra-basso-batteria. Ognuno troverà le sue canzoni preferite nel disco. Per me Nashville Wedding è assolutamente irresistibile con la sua descrizione di un matrimonio da incubo dove il cantante sogna di strangolare la jingle-pop band che si esibisce.

Kiwi Jr. – Cooler Returns: una band a suo agio anche con i testi

Perché in effetti questi Kiwi Jr. possono aggiungere all’attitudine giusta verso la musica anche dei testi divertenti e acuti, come quello della Undecided Voters già citata:

Dead men from a desert grave cry out / “Him there, that’s Sparticus!” / But you’re going to art school now / So what do you care anyhow? / You take a photo of the CN Tower / You take another of the Honest Ed’s sign / While I take photos of your photos / And they really move people I know online

Insomma, non inventano una nuova forma di rock’n’roll, ma sono perfetti interpreti di una tradizione della quale un po’ si sente la mancanza, oggi, al cospetto di una scena indie programmaticamente triste.

Kiwi Jr. – Cooler Returns
7,8 Voto Redattore
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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