Marco Cantini - Zero moltiplica tutto

Zero moltiplica tutto: l’asprezza del vivere secondo Marco Cantini.

Il quarto lavoro di inediti del cantautore toscano Marco Cantini, esce per Radici Music a distanza di cinque anni dal precedente La febbre incendiaria. Questo suo Zero moltiplica tutto ci auguriamo possa far conoscere a un pubblico più ampio un abile e sincero cantore del mondo dei vinti, degli sconfitti, di coloro che sono stati relegati ai margini della storia, senza voce e senza rispetto, stritolati dalla spietata guerra che i ricchi, i potenti hanno messo in atto contro i popoli.

Si sentiva il bisogno di un cantautore che guardasse al mondo esterno e tralasciasse il proprio ombelico; in questo senso Cantini si muove lungo la tradizione di autori come Della Mea, Pietrangeli, Bertoli, Lolli. Non un disco espressamente politico, ma un’opera in cui si riflette anche sul piano personale la sofferenza di vivere in un mondo in cui la violenza e l’arroganza hanno la meglio.

Zero moltipica tutto brano per brano

Già a inizio programma Il declino (Introduzione) affronta proprio il tema della sconfitta, ma anche della voglia di non arrendersi (“Una certezza è sempre quella che ci resta/si può sbagliare ancora dalla parte giusta”); a fine disco la canzone ha una reprise  rivolta a una donna con la quale il protagonista ha condiviso lotte, speranze, ma anche rabbia e sconfitte; qui il tono si fa più intimista e malinconico rispetto all’apertura, un sofferto modo di fare i conti col proprio passato, che è poi quello di una generazione che tanto aveva guardato con fiducia al futuro. Fra questi due poli sono inseriti nove brani il cui filo conduttore è l’essere stati vittime della discriminazione, dell’incomprensione, ma anche il volersi opporre con coraggio e determinazione agli orrori del mondo.

Apre lo splendido testo di Modigliani, lettera immaginaria dell’artista livornese ormai morente, caratterizzato da una tensione esistenziale che rimanda a Claudio Lolli; segue la ballata rock Ballon d’Essai sulla manipolazione ideologica ingannevole delle coscienze (“Ma la tecnologia che ci emancipa è la stessa che ci manipola”). La malinconia e il senso del distacco dal proprio passato sono il tema di Quello che segue con al centro dell’arrangiamento il suono nostalgico del violino, ma con una coda elettrica alla Neil Young. L’elettroacustica Flora Tristan, cantata con piglio gagliardo, è dedicata a una donna che della lotta per i reietti e per le donne fece il centro della sua vita, mentre attraverso la figura di Neruda, Milionari di lacrime percorre alcuni dei momenti tragici del nostro passato che hanno coinvolto figure letterarie come Lorca, Quevedo, Salgari. C’è spazio poi per l’amara Aventino, la cover di Camminando e cantando, traduzione di Endrigo di un brano del brasiliano Geraldo Vandré e per due canzoni più intimiste come Fiori e la dolorosa e bellissima Madre, in cui dolore privato e coscienza pubblica trovano splendida unione.

Zero moltiplica tutto ci ricorda che l’arte deve saper raccontare il proprio tempo, portandone a galla le contraddizioni e le discriminazioni che stritolano la vita, che diffondono ingiustizie e dolori. Marco Cantini ci riesce egregiamente, attraverso testi mai banali che hanno come protagonisti sentimenti privati e collettivi e affondano le radici nella storia di un passato di lotta e passione civile. Perché ognuno porta su di sé la pena di vivere questo mondo; “per la condanna e l’esilio mi basta/la sola esistenza”, così si conclude Madre.

Marco Cantini - Zero moltiplica tutto
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Nato nel 54 a Palermo, dal 73 vive a Pisa. Ha scritto di musica e libri per la rivista online Distorsioni, dedicandosi particolarmente alla world music, dopo aver lavorato nel cinema d’essai all’Atelier di Firenze adesso insegna lettere nella scuola media.

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