Breve e perfetto: NAS sorprende con Magic.
E NAS ha fatto il regalo di Natale: uscito il 24 dicembre, dunque fuori tempo massimo, Magic (Mass Appeal) sarebbe probabilmente entrato nella mia classifica personale dei dieci dischi rap del 2021. Certo, con il suo suono super-classico non può competere con proposte fresche e innovative tipo quelle di Tyler, JPEGMAFIA, Slowthai, però concentra in mezz’ora alcuni momenti veramente formidabili.
La rinascita di Nasir Jones
Il NAS di questi ultimi anni sta vivendo una rinascita. A me era piaciuta la peraltro sottovalutata collaborazione con Kanye West, ma ultimamente la serie King’s Disease I e II (la terza dovrebbe essere in arrivo in questo 2022) lo ha visto affiancato a Hit-Boy esattamente come in questo Magic, che si presenta dunque come una sorta di intermezzo, per quanto mi riguarda però di gran lunga superiore. Magari complice il fatto che la breve durata evita fillers come succede quasi sempre quando i dischi tendono verso i sessanta minuti.
Insomma, così come appare sulla copertina, il NAS di Magic sembra ringiovanito. Da tempo non si sentiva un suono tanto New York come sulle iniziali Speechless e Meet Joe Black. Oppure come su Wu for the Children, che rinvia al Wu-Tang Clan e in particolare a Ol’ Dirty Bastard. Eccellente pure la collaborazione iper old school con DJ Premier e ASAP Rocky (aspettiamo anche il suo nuovo…) in Wave Gods, con samples usati splendidamente – da Fast Life di Kool G Rap a Nuthin’ But a “G” Thang di Dr. Dre a Eye for a Eye (Your Beef Is Mines) di Mobb Deep a They Reminisce Over You (T.R.O.Y)” di Pete Rock & CL Smooth.
NAS – Magic: il verdetto
Flow impeccabile, testi come sempre intricati, sebbene i temi siano ormai risaputi (vecchie e nuove generazioni del rap, le sfide, lo status acquisito da NAS nella storia della black music), bisogna pure saperli scrivere, e in questo il nostro non è secondo a (quasi) nessuno. Il fatto che almeno alcuni momenti di Magic non facciano rimpiangere il NAS degli esordi è la prova dello stato di grazia di un rapper che, come scrive in Speechless, è “twenty-one years past the 27 club”.
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Marina Montesano
Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.
