Secondo episodio della serie inaugurata lo scorso anno: NAS – King’s Disease II.

Gli ultimi anni sono stati prolifici per NAS: lo scorso anno è uscito King’s Disease, poi una edizione ampliata del classico It Was Written, ed ora siamo al sequel King’s Disease II. In comune la produzione interamente affidata a Hit-Boy, segno che NAS crede al progetto, anche se il primo episodio non è che avesse aggiunto molto al suo canone, nonostante una serie di collaborazioni con giovani stelle in ascesa nel firmamento hip-hop.

NAS – King’s Disease II
Mass Appeal – 2021

In realtà con King’s Disease II, NAS sembra fare un passo indietro – cronologico, non nel senso della qualità. La sola associazione con giovani rapper in autotune è quella su YKTV che vede i featuring di A Boogie wit da Hoodie e YG, ed è anche uno dei momenti più deboli del disco. Per il resto NAS decide di tornare al passato sia nei testi, sia nelle basi, sia nei featurings, i più prominenti fra i quali sono affidati a EMPD, Eminem (entrambi sulla stessa traccia, EMPD 2) e addirittura Ms Lauryn Hill. “Shout to the golden age of hip-hop”, conclude Eminem alla fine del suo intervento, il che rende bene l’idea.

Death Row East e i temi toccati da NAS in King’s Disease II

Ci sono riferimenti ai grandi del passato, a partire da Tupac e Biggie, con i ricordi personali di NAS sulla disputa East vs West Coast, e sul ruolo giocato da lui e da altri nella vicenda, raccontati con dovizia di particolari in Death Row East. In momenti come questo NAS il narratore torna a far sentire al meglio la sua voce. Altrove King’s Disease II tratta temi più mondani, come la ricchezza e lo stile di vita, in un certo senso rivendicato da NAS alla luce dei traguardi raggiunti, e con un filo di ironia dice “now y’all woke” nella conclusiva NAS Is Good. In realtà tutto il progetto King’s Disease ruota intorno al tema dei peccati capitali, a partire dal fatto che per “malattia del re” si intende la gotta, tradizionalmente legata ai peccati di gola. A dire il vero, però, non sempre l’analisi critica ha la meglio sull’autocelebrazione e non tutti i testi sono ugualmente interessanti.

Hit-Boy gioca un ruolo chiave nel disco

Passando alla musica, NAS e Hit-Boy viaggiano su ritmiche e samples che pescano dalla tradizione soul: Store Run, Moments, la già citata NAS Is Good ne sono tutte ottimi esempi. Ma ci sono diverse eccezioni: EPMD 2 vede Eminem in veste di produttore accanto a Hit-Boy con beats minimalisti che finiscono per servire meglio Em degli altri tre; l’eccellente 40 Side incorpora un sample di Lil Baby e ha un andamento quasi trap sul quale NAS rappa anche meglio che in altri episodi.

 

Infine, impossibile non tornare sul raro featuring di Ms Lauryn Hill, fantastica magari perché così elusiva, anche se non si può evitare di sorridere dinanzi ai suoi versi di rivendicazione dinanzi a quanti la criticano perché si presenta tardi ai concerti.  In conclusione, King’s Disease II non aggiunge niente di nuovo e non raggiunge il meglio assoluto di NAS, però è un disco solido che si ascolta con piacere e NAS continua a essere un interprete notevole capace di cambiare stile nella stessa traccia, come dimostra nel singolo Rare. A 47 anni e al tredicesimo disco non è poco per Nasir Jones.

NAS – King’s Disease II
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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