Pentangle - Reunions

Le riunioni dei Pentangle raccontate in un cofanetto.

I Pentangle ebbero la loro fase maggiore fra 1968 e 1972 quando furono inarrivabili (e unici) nel fondere folk e jazz, brani tradizionali e d’autore, maestria vocale/strumentale dei singoli musicisti e scintillante suono d’insieme acustico. I sei dischi di quel periodo suonavano lievi e magistrali pur con qualche manierismo verso la fine (*). A non essere lieve sarebbe però divenuto, a poco a poco, lo stato d’animo dei nostri. Si trattava di personaggi nati nel circuito dei piccoli locali e finiti controvoglia a girare il mondo in lunghe, nevrotiche tournée, magari insieme a rocker con cui c’entravano poco o nulla.

L’addio,  teso e un po’ triste, arrivò nel 1973, anche se la storia di Jacqui McShee, Bert Jansch, John Renbourn, Danny Thompson e Terry Cox non sarebbe finita lì. La lunga e molto frammentata seconda fase (a sua volta in due fasi) dei Pentangle viene ora raccontata dal cofanetto in quattro cd intitolato Reunions / Live & BBC Sessions 1982-2011 (Cherry Tree).

Il primo ritorno dei Pentangle, nel 1982, passa per l’Italia

Nel 1980 il John Renbourn Group (con Jacqui McShee) arriva in Italia per alcune date di gran successo e il promoter Claudio Trotta lancia l’idea di una riformazione dei Pentangle originali. E così, con un’esibizione al Cambridge Folk Festival e un breve set per la BBC  nell’estate 1982 (testimoniate nel primo cd del cofanetto), i cinque ritornano insieme.

Il secondo cd è intitolato “Live in Italy” e riproduce parti dei concerti del dicembre ’82 a Thiene e Milano: registrazione buona anche se con un po’ di sibilo, repertorio con i classici del gruppo e qualche breve intermezzo solista e, soprattutto, un incredibile entusiasmo da parte del pubblico. Una cosa da rock e invece si trattava di folk (**). Anche stavolta però la vita on the road affatica i nostri così come qualche screzio interno (all’epoca Jansch beve da paura) e  questa parte della storia si chiude senza tracce discografiche.

Avanti veloce fino al nuovo secolo

Il periodo 1984-1995 vede il nome Pentangle portato avanti da un organico variabile in cui come membri originali restano solo Jansch e McShee (li si ascolta nel cofanetto, edito sempre da Cherry Tree, Through the Ages: 1984-1985). Passano gli anni e, nel 2007, accade che Bert Jansch (nel frattempo disintossicato) e John Renbourn si riparlino dopo dieci anni. Dopo quello principale altri nodi si sciolgono e il contemporaneo ritorno d’interesse per il folk rende più facile, ma anche promozionalmente più interessante, la nuova reunion dei “folk Beatles”.

Il terzo e quarto cd riproducono la scaletta dei concerti del 2008 e sono intitolati Finale: An Evening with Pentangle (erano già usciti con questo titolo come doppio cd nel 2016). Si tratta di un commiato intenso, commovente e appena malinconico. L’andatura è un po’ rallentata. le pirotecnie strumentali sono tenute sotto controllo e la voce di McShee suona appena più autunnale rispetto a 40 anni prima. L’effetto d’insieme accogliente, quasi amicale. L’accoglienza è ancora una volta trionfale, ma, ancora una volta. non ci sono frutti discografici.

Il 2011 vede qualche altro concerto (di cui è data testimonianza nel cd 1) ma, in ottobre, la scomparsa di Bert Jansch – nel frattempo diventato figura di riferimento per tutta la scena musicale contemporanea – chiude definitivamente la lunga, bella, romantica, complessa storia dei Pentangle (nel 2015 ci saluterà anche John Renbourn). Il cofanetto si chiude con il traditional statunitense Will The Circle Be Unbroken e per chi ascolta  il cerchio, anzi il pentagono, non si romperà davvero mai.

(*) Non a caso si consigliano i primi tre album The Pentangle, Sweet Child (doppio per metà live) e Basket Of Light. Non male il disco solo folk con tratti sperimentali Cruel Sister, mentre suonano a tratti un po’ freddi Reflection e Solomon’s Seal.

(**) Fu quella una stagione felice e irripetibile per la musica acustica in Italia. Non solo i Pentangle o il John Renbourn Group, ma anche John Martyn, Malicorne, Clannad, Bruce Cockburn, David Bromberg facevano un po’ ovunque 4000-5000 spettatori a sera.

Pentangle - Reunions / Live & BBC Sessions 1982-2011
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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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