Peter Doherty e la sua nuova band.

Peter Doherty and The Puta Madres è il gruppo formato da Peter (o Pete) Doherty con la sua tour band del 2016. Ne fanno parte Jack Jones alla chitarra, Katia De Vidas alle tastiere, Miki Beavis al violino, Miggles al basso, Rafa alla batteria. Libertines e Babyshambles, salvo ripescaggi, fanno parte del passato, e nonostante due album da solista, Peter Doherty preferisce evidentemente le band. Peter Doherty and The Puta Madres è anche il titolo del loro disco d’esordio.
Il personaggio Peter Doherty continua a interessare
I tempi del successo commerciale dei Libertines sono ormai alle spalle. Il disco ha esordito nelle classifiche UK al venticinquesimo posto. Probabilmente nessuno si attende più grandi cose da lui, e in fondo è da tempo che la stessa formula viene riproposta. Eppure, il personaggio continua a dividere: il fascino romantico-decadente del musicista tossico ha sempre la sua presa. Per l’uscita del disco giornali importanti l’hanno intervistato. Leggendo l’intervista, e recensendo il disco, altri si sono indignati: a dire il vero con toni un po’ da giornalino di parrocchia anni ’50 rivisitato in chiave politicamente corretta.
Peter Doherty and The Puta Madres
Tornando alla musica, allora, cosa dire di questo Peter Doherty and The Puta Madres? Il disco in effetti non offre grandi novità. La nuova band e l’aggiunta del violino fanno virare a tratti il suono in una direzione di folk sghembo. E come spesso accade con Doherty si va dall’assai carino all’insopportabile.
I due pezzi scelti come video illustrano l’una e l’altra tendenza. Who’s Been Having You Over è (con All At Sea che apre il disco) il momento migliore. Al contrario, Paradise Is Under Your Nose (notare il double entendre) è una ballata scontata.
Il disco continua così, con alti e meno, raggiungendo il momento più basso in Someone Else To Be, dove Peter Doherty canta troppo male perché si possa ascoltare senza rabbrividire. Tanto per non smentire, segue la simpatica The Steam. I Puta Madres non saranno grandi musicisti però accompagnano bene. E Peter Doherty ci mette una certa dose di simpatia che fa superare i momenti in cui canta come un gatto (non in Someone Else To Be, però…) e gli valgono 0,2 punti di bonus rispetto al valore reale del disco.
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