PP Arnold - The New Adventures Of…EarMUSIC - 2019

Nuovo e inatteso album per PP Arnold: The New Adventures Of…

A rileggere la vita di Patricia Ann Cole, in arte PP Arnold, viene spontaneo domandarsi perché stiamo parlando solo del suo quarto album, The New Adventures Of…, in oltre cinquant’anni di carriera.

PP Arnold - The New Adventures Of…
EarMUSIC – 2019

Raccontiamo chi è PP Arnold

Eppure le premesse affinché le cose andassero diversamente c’erano tutte: cresciuta in una famiglia ‘gospel’ nel ghetto di Watts a Los Angeles, giovanissima corista nelle Ikettes di Ike & Tina Turner, a vent’anni, durante una tournée in UK decide di fermarsi a Londra sotto gli auspici nientemeno che di Mick Jagger. È lui a presentarla a Andrew Loog Oldham, il manager dei Rolling Stones, che ha fondato un’etichetta, la Immediate, per la quale gli Small Faces di Ronnie Lane e Steve Marriott hanno appena pubblicato il loro secondo album. Patricia e Steve si ameranno a più riprese e rimarranno amici fino alla tragica morte di lui nel 1991.

I dischi che precedono The New Adventures Of…

Ne nascono due LP, The First Lady of Immediate nel 1967 e Kafunta l’anno dopo, più un pugno di singoli tra cui The First Cut Is the Deepest (di Cat Stevens) e Come Home Baby (prodotta da Mick Jagger con Ron WoodKeith RichardsNicky HopkinsKeith Emerson e la sezione fiati di Georgie Fame). Ci sarebbe da scommettere su di lei, invece PP torna nelle retrovie. L’ultimo segnale importante è una seduta prodotta da Barry Gibb fra il 1969 e il 1970 (questi brani usciranno solo nel 2017 insieme ad altri registrati sotto l’egida di Eric Clapton, in The Turning Tide). In seguito la ritroviamo solo nei cast di qualche musical, nei credit dei dischi più svariati (da Nick Drake a Peter Gabriel) oltre che da corista ancora con Marriott e gli Humble Pie e con Roger Waters durante i suoi In the Flesh e Dark Side of the Moon world tour.

PP Arnold incontra nuovi amici e nasce The New Adventures Of…

Poi, e qui lasciamo andare l’immaginazione, l’incontro con Paul Weller e l’Ocean Colour Scene, Steve Cradock; i due la implorano di tornare in studio. Lei tentenna, ma loro insistono, le spiegano che Cradock produrrà e suonerà nel disco insieme a Horace Panter, il bassista degli Specials. Alla fine cede e il risultato è un disco caleidoscopico, profondamente permeato di sonorità sixties (Bacharach su tutti, se dobbiamo fare un nome), di brani che arrivano dal songbook di Cradock (la beatlesiana The Magic Hour, l’accorata I Finally Found My Way Back Home), da Paul Weller (When I Was Part of Your Picture e Shoot the Dove), di cover come Different Drum di Mike Nesmith (celebre la versione di Linda Ronstadt), di un singolo, Baby Blue,  che potrebbe funzionare anche nelle nostre asfittiche radio, di un gioiellino come Though It Hurts Me Badly di cui è anche autrice.

 

Alla fine ecco i due brani che PP insiste per inserire: i sette minuti di Last Thoughts of Woody Guthrie, poema di Bob Dylan recitato pubblicamente solo una volta, senza accompagnamento al New York City Hall, il 12 aprile 1963 (lo trovate nel primo volume dei Bootleg Series), trasformati in un’invettiva alla Last Poets. E la commovente I Always Remember Remember You (Debbie’s Song), un doloroso mantra dedicato alla figlia scomparsa anni fa. La voce è più brunita di quella di un tempo, ma l’anima è rimasta la stessa. Bentornata PP.

PP Arnold - The New Adventures Of…
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Da ragazzo ho passato buona parte del mio tempo leggendo libri e ascoltando dischi. Da grande sono quasi riuscito a farne un mestiere, scrivendo in giro, raccontando a Radio3 e scegliendo musica a Radio2. Il mio podcast jazz è qui: www.spreaker.com/show/jazz-tracks

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