Recensione: Rosalía – Motomami

Atteso ritorno per Rosalía con  Motomami.

La cantante catalana Rosalía ha esordito nel 2017 con Los Ángeles, un disco che rispecchiava i suoi anni di studio e dedizione al flamenco. Come a volte capita, le recensioni peggiori giunsero da quell’ambito musicale. La voce e la personalità di Rosalía  però certamente dovevano aver lasciato il segno, dal momento che appena l’anno successivo, El Mar Querer la vedeva completamente trasformata: certo, l’ispirazione flamenca era ancora lì, ma completamente rivista da una produzione straordinaria, in grado di rivoltare completamente il genere, di agire come un tramite fra tradizione popolare e musica pop ad alto contenuto di sperimentazione.

El Mar Querer

Il disco ha decisamente fatto centro, portando la fama dell’artista ben oltre la Spagna e la stessa Europa, complice anche un tour mondiale, verso il continente americano settentrionale e centro-meridionale, dove El Mal Querer è stato elencato fra i dischi migliori in molte pubblicazioni di fine anno e tra i 500 migliori album di tutti i tempi da Rolling Stone. È stato inoltre premiato come album dell’anno al 20° Annual Latin Grammy Awards e come Best Latin Rock, Urban or Alternative Album al 62° Annual Grammy Awards. La settorializzazione nella musica ispano-americana, che gode di un pubblico enorme, ha anche portato Rosalía a contatto con artisti di quell’ambito. Così, negli anni che separano El Mar Querer dal nuovo Motomami (Columbia), Rosalía è stata attivissima con collaborazioni le più diverse: se quelle pop l’hanno vista al fianco di James Blake e Billie Eilish, in altre ha lavorato con star del reggaeton come Bad Bunny e J Balvin. Oppure, da sola, ha dato vita a episodi più sperimentali come A Palé.

Rosalía, Motomami e i generi

Tutto questo background confluisce in Motomami.

 

Ritorna il flamenco “modificato” in Bulerías; le ballate (come Bagdad in El Mar Querer) anche ispirate alla tradizione pure ci sono: su tutte una Sakura (il bocciolo di ciliegio in giapponese) da brividi che chiude il disco, oppure Como un G che contiene uno dei due featurings (l’altro è Diablo) di James Blake, o ancora Hentai scritta con Pharrell Williams, e per finire G3 N15. Poi ci sono le immersioni nella musica latino-americana: a partire dal singolo La Fama con The Weeknd, che per l’occasione canta in spagnolo, bella bachata e ottimo duetto. C’è il reggaeton delle notevoli Candy e La Combi Versace (con la rapper domenicana Tokischa), di Chicken Teriyaki composta con il fidanzato Rauw Alejandro, star del genere. So bene che è un genere avversato più di qualunque altro perché infelicita le estati di molti con la sua estrema ripetitività, ma le incursioni di Rosalía in questo ambito danno un risultato assai lontano dal reggaeton consueto.

Una vena di follia percorre il nuovo disco

Poi ci sono i momenti difficili da inquadrare: dall’iniziale, brillante, Saoko, dove al ritmo reggaeton si affiancano elementi industrial e free jazz. Un vero pugno nello stomaco per dare inizio a Motomami, ma Rosalía insiste spesso in questa direzione: si ascoltino Cuuuuuuuuuute e la title track. Comunque, una vena di follia percorre tutto il disco, con voci distorte, scariche elettroniche, con l’evidente voglia di sperimentare. Si trova solo una pausa verso il centro, con Delirio de Grandeza, cover inattesa del pezzo omonimo del cantante cubano Justo Betancourt.

 

Per Motomami, Rosalía mantiene la collaborazione con il produttore spagnolo El-Guincho al quale va riconosciuta parte del merito per El Mar Querer. Tuttavia, lo affianca con un mucchio di nomi nuovi, più o meno noti, spesso legati all’hip-hop, come Michael Uzowuru. Certamente Motomami è studiato per avere un impatto, come si vede anche dalla campagna di video che lo accompagnano. Che cosa tiene insieme un disco dalle influenze così disparate? Difficile dirlo, ed è parte del suo fascino, ma i 42 minuti scorrono perfettamente, complice la brevità dei pezzi, che non diventano mai ripetitivi e che alternano ritmo a melodia, con al centro la notevolissima voce, nonché la personalità di Rosalía. L’impressione è un po’ quella di un rollecoaster sonoro, pop da classifica certamente, ma sorprendente, nato nel nuovo millennio, dall’appeal globale e accattivante.

Rosalía – Motomami
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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