Syd – Fin.
Syd è stata Syd “The Kid” nel collettivo Odd Future e la vocalist di The Internet. Fin è il suo esordio da solista: sorprendente sotto più punti di vista.
La crescita di Syd attraverso diversi progetti musicali
Com’era evidente già con The Internet (un progetto che resta vivo), nu soul e r’n’b sono i settori dell’hip-hop nei quali si muove Syd, che scopriamo dotata di una voce sottile, ma morbida e sensuale. Fin rappresenta però un balzo in avanti nella sua carriera. Un disco completo, che conta solo su un paio di featurings, e che affascina. In vena di paragoni, si potrebbero ricordare Aaliyah e magari le TLC. Oppure, forse anche più a proposito, il Drake migliore. Intanto per la capacità di Syd di alternare canto e rap. Poi per le atmosfere soffuse, che dominano in Fin. Ma se l’ultimo Drake, a parte l’hit Hotline Bling e qualche collaborazione riuscita, sembra aver perso focus, Syd appare più che centrata nella quarantina di minuti di Fin.
Dall’iniziale Shake ‘Em Off alla conclusiva Insecurities, le dodici tracce di Fin ci paiono tutte riuscite. All About Me è stata scelto come singolo e video. Ed è in effetti rappresentativo del disco, nelle atmosfere come nello stile di Syd.
Fin è un disco sottilmente rivoluzionario
Anche Body, il secondo singolo, dal testo estremamente vivido nel dettagliare la fisicità di una relazione, è molto bello. Per un disco che si muove nell’ambito del pop va detto inoltre che Fin è tutt’altro che scontato. Syd canta delle sue amanti in modo piacevolmente esplicito. Che si tratti di una relazione andata male, come in Insecurities:
You can thank my insecurities. For keeping me around you babe. I pack my bags but never leave. ‘Cause it’s so hard to walk away. You know I love you girl. Maybe more than I love myself. But in a perfect world. I would be with somebody else.
Ma anche invitando l’amante a “hop yo ass in this jacuzzi and bring it to me” nel brano più godibile del disco: Nothin’ To Somethin’. Insomma siamo piuttosto distanti dai territori consueti dell’r’n’b al femminile. Il che è una piacevole novità, oltre che l’ennesima prova di come l’hip-hop sia oggi lontano dall’immagine caricaturale che ancora se ne dà.
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