The Black Keys - Ohio Players

Dodicesimo album per The Black Keys: Ohio Players.

L’ormai lunga carriera dei The Black Keys è passata attraverso diverse piccole svolte fino a quella del nuovo Ohio Players. Più che svolte, magari delle curve: partiti come un affare a due con sola chitarra e batteria, Dan Auerbach e Patrick Carney hanno poi ampliato il suono con tante aggiunte strumentali, pur restando ufficialmente un duo. Il ruvido garage-blues originario si è poi giovato dell’incontro con Danger Mouse dando vita a un suono innovativo, con l’innesto di influenze soul e persino hip-hop; ma finito quello e arrivato il successo, The Black Keys hanno di nuovo virato verso uno square rock meno originale, come nell’ultimo Drop-out Boogie.

The Black Keys collaborano con Dan the Automator su Ohio Players

In tutto questo, The Black Keys non hanno mai realizzato un brutto disco, e il nuovo Ohio Players è il loro migliore da un po’ di anni a questa parte. Sicuramente, contano alcuni incontri fortunati, a partire da Dan the Automator, il produttore il cui vero nome è Daniel M. Nakamura, protagonista nel campo dell’hip-hop alternativo e della musica elettronica. Originario di San Francisco, Dan the Automator alla fine degli anni ‘90 si è fatto conoscere per il suo ruolo dell’iconico supergruppo hip-hop Deltron 3030, insieme al rapper Del the Funky Homosapien e al DJ Kid Koala. Inoltre, ha contribuito in modo importante alla nascita dei Gorillaz e al loro album di esordio.

Beck e Noel Gallagher

Oltre a Dan the Automator, in Ohio Players The Black Keys hanno collaborato con Noel Gallagher (che co-firma tre canzoni) e soprattutto con Beck, che co-firma circa metà delle quattordici tracce. Questa scelta meno isolazionista giova al disco, che torna, almeno in parte, ai suoni del loro periodo migliore, immettendo dosi di groove e funk come non se ne sentivano da tempo nella loro musica.

Torna la black music nel suono dei The Black Keys

C’è anche una di quelle cover soul nelle quali  Dan Auerbach eccelle: qui è I Forgot to Be Your Lover di William Bell e Booker T. Jones. Senza dimenticare gli inserti hip-hop di Candy and Her Friends (con Lil Noid) e, ancora meglio, di Paper Crown (con Beck e Juicy J, ex Three 6 Mafia, ma soprattutto ottimo produttore).

Se qualche momento, come Beautiful People (Stay High) o Live Till I Die, suona banale, tracce come l’intensa On the Game, le melodiche Don’t Let Me Go e Only Love Matters, la cinematografica Read Em and Weep ci parlano di una band tornata a livelli molto buoni.

The Black Keys - Ohio Players
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Mi piace la musica senza confini di genere e ha sempre fatto parte della mia vita. La foto del profilo dice da dove sono partita e le origini non si dimenticano; oggi ascolto molto hip-hop e sono curiosa verso tutte le nuove tendenze. Condividere gli ascolti con gli altri è fondamentale: per questo ho fondato TomTomRock.

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