The Felice Brothers - UndressYep Roc - 2019

I Felice Brothers di Undress: cinici, disillusi, tonici.

The Felice Brothers - Undress
Yep Roc – 2019

Come si cantava tanti anni fa a proposito dei bersaglieri, Tomtomrock prova affetto e simpatia per i Felice Brothers. Personaggi strani e straniti, Ian e James Felice paiono arrivare direttamente da un film western di quelli un po’ truci. Tipo i Fratelli Sisters, giusto per restare in ambito parentale.

Il cambio di passo di Undress

I due lavori precedenti, Favorite Waitress e Life In The Dark, erano stati introflessi, stringati e parecchio rurali. Oggi Undress cambia stile e stato d’animo, amplia gli orizzonti sonici e accentua la dimensione ironica.  Viene il sospetto che il merito della tonicità delle nuove canzoni sia ascrivibile non tanto a scelte musicali, ma a… Donald Trump. Il disco parte bello roboante con la title-track e il suo perentorio invito all’America a svestirsi. Un invito che coinvolge persone, eventi e istituzioni: repubblicani, democratici, evangelici, Banca d’America, sfruttamento, genocidio,  “Cesari di Wall Street” e così via. Il tutto in mezzo a fiati scoppiettanti e sotto un fungo atomico che non promette alcunché di buono.

 

Undress prosegue secondo queste direttive con suoni che irrobustiscono la tipica dimensione roots della band della band e qua e là puntano al ritornello di sicuro effetto (Special Announcement, Salvation Army Girl).  Come si diceva prima, si può pensare che la  dimensione più massimalista serva a raccontare con la dovuta perentorietà questa fine anni ’10 trumpiana che a un certo punto viene descritta, senza mezze parole, come “golden age of misery”.

Sul finire i Felice Brothers si fanno prendere dalla malinconia

L’ultima parte del disco si fa prendere dalla malinconia (anticipata dalla spettrale Nail It On The First Try di qualche minuto prima)  e racconta storie di disillusione quando non di fallimento. Fino ad arrivare al mondo distopico – o forse solo grottesco – della conclusiva Socrates nella quale si spiega come essere musicisti possa far correre drammatici rischi: “Mi hanno accusato di scrivere canzoni/ Sono stato condannato a morte”. Qui i Felice Brothers sono più intensi anche musicalmente e affascinano come avevano fatto ai tempi di Celebration, Florida, il loro disco più estroverso quanto a stile.

Anche stavolta, dunque, affetto e simpatia non possono mancare per i Fratelli Felice.

 

The Felice Brothers - Undress
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Nello scorso secolo e in parte di questo ha collaborato con Rockerilla, Musica!, XL e Mucchio Selvaggio. Ha tradotto per Giunti i testi di Nick Cave, Nick Drake, Tom Waits, U2 e altri. E' stato autore di monografie dedicate a Oasis, PJ Harvey e Cranberries e del volume "Folk inglese e musica celtica". In epoca più recente ha curato con John Vignola la riedizione in cd degli album di Rino Gaetano e ha scritto saggi su calcio e musica rock. E' presidente della giuria del Premio Piero Ciampi. Il resto se lo è dimenticato.

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