I fratelli D’Addario al terzo disco: The Lemon Twigs – Songs for the General Public.

Songs for the General Public è il terzo disco dei fratelli D’Addario aka The Lemon Twigs, ormai entrati nel cuore dei nostalgici del rock di cinquant’anni fa (anche sessanta…), come pure di quanti si sono fatti sedurre dall’abilità strumentale e dalla simpatia dell’improbabile duo. Se il secondo disco era sceso un gradino sotto l’esordio, diciamo subito che le canzoni per il grande pubblico (o per il pubblico generalista, che ci potrebbe pure stare) fanno centro almeno a tratti. Basta immergersi nelle atmosfere senza porsi troppe domande.
Le canzoni, una per una
Songs for the General Public parte con Hell On Wheels, a metà fra una qualsiasi garage band e un’imitazione di Bob Dylan ca. 1966. Carina. Attacco Byrds per Live in Favor of Tomorrow, mentre No One Holds You vira nientemeno che verso i Beatles rivisti in chiave americana. Fight è glam rock ultramelodico. Con Somebody Loving You siamo nei territori dei Tame Impala, però più retrò. L’armonica di Moon rinvia nuovamente a Dylan, ma lo sviluppo della canzone è iper-generico, potrebbe essere chiunque. Idem per One: siamo nei territori della musica americana radiofonica anni ’70, però il video merita. La successiva Only A Fool si piazza fra i momenti meno ispirati dei Lemon Twigs odierni.
La ballatona Hog risolleva le sorti di Songs for the General Public, soprattutto se si salta la canzoncina seguente, l’inutile Why Do Lovers Own Each Other? (che già dal titolo promette male) e si arriva con Leather Together a una necessaria sferzata garage prima di rimettersi a nanna con Ashamed.
Il rock nostalgico
Insomma come si sarà capito il disco è alterno, parte bene e chiude così così, però quando ci prendono i D’Addario riesce a divertire parecchio. Lasciamo da parte la necessità o meno dei Lemon Twigs e di Songs for the General Public nel 2020: certo non è qui che si verrà a cercare il nuovo, ma in ambito rock va in questo modo per buona parte della produzione odierna, che se non guarda ai 70s è perché occhieggia gli ‘80s.
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