U.S. Girls – Bless This Mess

Il ritorno di Meg Remy/ U.S. Girls – Bless This Mess: disco di transizione o mancanza di creatività temporanea?

Dopo Heavy Light (4AD – 2020) ci si aspettava un degno seguito per l’artista canadese che aveva già dato prova di avere le idee chiare su come costruire gioielli pop particolarmente originali. Quando accade che ci siano grandi aspettative da un personaggio importante, in caso di episodi poco convincenti, forse per non sbilanciarsi troppo, si parla di “disco di transizione”, quasi come a non voler credere che il proprio beniamino abbia fatto un passo falso. É proprio nel caso in questione la domanda sorge spontanea: cosa c’è dietro il nuovo progetto di Meg Remy aka U.S. Girls? Bless This Mess (4AD) non è certo un brutto disco. La Remy, da poco diventata mamma sul fare dei quaranta e con quindici anni di carriera alle spalle, sforna un album che, pur costruito e arrangiato alla perfezione, non convince almeno quanto era lecito aspettarsi. L’impressione complessiva è che manchi un’idea portante forte o un legame tra le dieci nuove tracce. La varietà disomogenea, che è sempre stata un marchio di fabbrica, nei lavori passati risultava un valore aggiunto e, in modo bizzarro, alla fine Heavy Light o il precedente In A Poet Unlimited davano l’idea di un filo conduttore che ora pare leggermente sfaldato.

Le nuove canzoni

U.S. Girls – Bless This Mess parte in sordina e si chiude in maniera analoga, e pensare che In A Poet Unlimited si concludeva con la tiratissima Time. Bless This Mess si culla su un’atmosfera tendenzialmente elegante e felpata lasciando intuire una padronanza del mestiere acquisita definitivamente. Quello che manca è un pezzo da ricordare. I momenti migliori si collocano al centro del disco. Il primo singolo estratto, So Typically Now e la ballata Bless This Mess sono quanto di meglio ha da offrire la Meg Remy d’annata.

Due brani diversi tra loro e con una melodia degna di nota nel miglior U.S. Girls style. Scorrendo tra le dieci nuove proposte di Bless This Mess possiamo soffermarci sul tiro vagamente rock di Futures Bet, con un ritornello facile e particolarmente azzeccato, o sull’atmosfera dance-vintage di Tux (Your Body Fills Me, Boo) per sperare in un ritorno alle origini. “Disco di transizione” o mancanza di creatività temporanea? Non ci resta che attendere fiduciosi, non siamo comunque di fronte al flop, semplicemente un “poteva fare meglio” per le classifiche di Tomtomrock 2023.

U.S. Girls – Bless This Mess
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Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

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