Viagra Boys - Cave World

Il mito della caverna secondo i Viagra Boys. Un inquietante spaccato di attualità in salsa post punk (e non solo).

Per il terzo album in studio i Viagra Boys evocano una metafora che attraversa tutta la storia del pensiero occidentale da Platone in poi. Nel ‘900 il mito della caverna è utilizzato per dimostrare come i mezzi di comunicazione influenzano l’opinione pubblica e manipolano l’individuo. Una scelta importante per la band svedese che in Cave World (Year0001) non si risparmia e sfodera una cassetta degli strumenti decisamente ricca sia musicalmente che intellettualmente. Concepito durante il lockdown, l’album in questione mostra una band nel pieno della propria creatività. Sebastian Murphy, eccezionale frontman, deride e sbeffeggia brano dopo brano complottisti, antiscientisti e quanto di peggio abbiamo visto negli ultimi due anni. La deriva globale dell’individuo che, spaventato, cerca ovunque una scialuppa di salvataggio è il tema portante dell’intero lavoro. Il tutto “cantato” alla maniera dei Viagra Boys che, sempre di più, si confermano come una delle realtà più interessanti del momento.

Viagra Boys: non solo “post-punk”

I Viagra Boys vengono inseriti nel grande calderone del post punk, che negli ultimi tempi vede spuntare nuovi adepti da ogni luogo. In realtà fin dagli esordi il quartetto di Stoccolma ha dimostrato di avere una visione ben più ampia del genere tornato in auge. La band debutta nel 2018 con l’album Street Worms e si afferma a livello internazionale tre anni dopo col fortunato Welfare Jazz. La scelta del nome dimostra da subito atteggiamento e posizioni politiche volte a ridicolizzare il concetto di mascolinità misogino e virile fino a beffarsi delle convenzioni sociali e del buon senso comunemente accettato. Il tutto condito in salsa punk con uno sguardo ai grandi maestri dei tempi che furono, e un altro, più innovativo, che pesca anche altrove strizzando l’occhio alla dance, al jazz e alla new wave meno cupa. E qui i paragoni si sprecano: dai Talking Heads, ai Devo passando per gli LCD Soundsystem i Viagra Boys riassumono e rispolverano epoche memorabili.

Cave World e le nuove canzoni dei Viagra Boys

Cave World è strutturato in maniera tale da farci ben comprendere il percorso musicale e stilistico dei Viagra Boys che, giunti alla terza prova, intendono mostrarsi per quel che valgono. Si parte con un assalto punk di tutto rispetto grazie a un paio di brani che non lasciano dubbi. Baby Criminal e Troglodyte sono tirati al punto giusto e se il disco proseguisse così sarebbe già un successo. Proseguendo nell’ascolto i panorami cambiano e si passa da session infervorate, che in Creepy Crawleers ricordano il Nick Cave dei tempi migliori, a The Cognitive Trade-Off Hypnosis, più spostato in zona brit-pop. I Ain’t No Thief è forse il momento migliore in assoluto: un brano perfetto dove si coniuga il punk con la dance alla maniera dei già citati LCD Soundsystem.  Un bel pot-pourri eterogeneo e variegato che non lascia dubbi sul futuro di una band che, al momento, è una piacevole conferma.

Viagra Boys – Cave World
8 Voto Redattore
0 Voto Utenti (0 voti)
Cosa ne dice la gente... Dai il tuo voto all'album!
Sort by:

Be the first to leave a review.

User Avatar
Verificato
{{{ review.rating_title }}}
{{{review.rating_comment | nl2br}}}

Show more
{{ pageNumber+1 }}
Dai il tuo voto all'album!

print

Ha suonato con band punk italiane ma il suo cuore batte per il pop, l’elettronica, la dance. Idolo dichiarato: David Byrne. Fra le nuove leve vince St. Vincent.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.