Will Butler + Sister Squares

Una nuova band per l’ex Arcade Fire: Will Butler + Sister Squares.

Non è mai stato nuovo alle incursioni soliste sulla scena musicale Will Butler, fratello di Win e membro per più di venti anni degli Arcade Fire. Questa urgenza è diventata sempre più evidente lo scorso anno quando, a sorpresa, Will ha annunciato la fuoriuscita dalla band e la conseguente decisione di non partecipare alla tournée promozionale di We, lo scorso autunno.

Will Butler + Sister Squares  (Merge Records) arriva dopo Policy e Generations, album pubblicati rispettivamente nel 2015 e 2020, ed è nel solco tracciato da questi due primi lavori che si innesta la comunque evidente evoluzione musicale di Butler, anche a partire dalla integrazione non solo nominale degli artisti che comunque già in passato lo coadiuvavano in studio e sul palco. I Sister Squares, questo il nome adottato dal collettivo, sono Miles Francis, batterista e produttore dell’album, Sara Dobbs e Jenny e Julie Shore (Jenny è anche la moglie di Butler), multistrumentiste dal talento poliedrico. La loro presenza si fa sentire a più riprese, contribuendo a dare all’album una struttura e una coerenza latitanti a tratti nei primi lavori solisti (comunque sempre molto interessanti) del canadese.

Un disco pop dalle molte sfumature

La sperimentazione è da sempre l’elemento chiave dell’universo musicale di Butler, e anche in questa occasione Will non rinuncia a esplorare sonorità art pop nuove e sconosciute, contribuendo a tessere un mosaico affascinante e mai scontato.

Quattordici brani che si dipanano per una durata di circa quarantacinque minuti. È a Stop Talking che tocca il compito di aprire le danze dopo il brevissimo interludio di Open.  Un brano interessante e complesso dove la voce di Will Butler, in crescita rispetto alle prime prove anche grazie al controcanto offerto dai Sister Squares , si staglia sullo sfondo di una melodia variamente stratificata fra sintetizzatori e percussioni.

Will Butler + Sister Squares  testimonia la crescita dell’artista

Magnifico e struggente, Willows è uno dei pezzi più interessanti dell’album ed uno dei momenti in cui appare chiaramente la crescita professionale di Will, in grado di proporci una serie di brani di altissimo livello all’interno di un lavoro coerente e riuscito, che mescola con nonchalance pop anni 80, dark wave, new wave, musica classica (come nella ballata al pianoforte che chiude l’album, The Window dalle cadenze Listziane).

Tutto l’album è un susseguirsi di momenti acustici ed elettronici, così non stupisce più di tanto il passaggio da brani movimentati come Long Grass e Saturday Night a pezzi acustici come Car Crash, traccia dominata dal pianoforte su cui si innestano sample inattesi e atmosferici. O ancora Old Year, dialogo interessante fra voce e chitarra acustica.

Fra i pezzi meno convenzionali, I Am Standing In My Room, dalle atmosfere vaudeville, che consente a Butler di fare sfoggio di una penna spesso brillante, come pure nel caso di una atmosferica Good Friday, 1613.

Nel complesso un lavoro riuscito, per un artista in crescita che non pare soffrire troppo la presa di distanza dalla band madre.

Will Butler + Sister Squares
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Milanese trapiantata a Parigi, fra filosofia e diritto, le mie giornate sono scandite dalla musica. Amo la Francia, il mare e il jazz. I miei gruppo preferiti ? I Beatles, i Radiohead, gli Interpol e gli Strokes.

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