Yard Act - The Overload

Un quartetto all’esordio scuote il Regno Unito: Yard Act – The Overload.

Osannati da una stampa smisuratamente affamata di qualcosa di cui entusiasmarsi, a fine gennaio 2022 il quartetto di Leeds Yard Act si è improvvisamente ritrovato catapultato al numero 2 della classifica degli album più venduti in UK con The Overload (Island).

Yard Act – The Overload: un disco nato nell’isolamento

Un successo talmente repentino da aver stupito persino i suoi due membri fondatori, James Smith e Ryan Needham che come Yard Act avevano alle spalle solo un paio di concerti a inizio 2019 e una formazione che aveva subito numerose variazioni durante i successivi due anni. In una recente intervista alla BBC, James Smith spiegava come arrivare a un suono e uno stile ‘loro’ fosse stato un processo relativamente lungo, reso complesso dai lunghi e intermittenti periodi di isolamento.

Nei testi la loro forza

Ciò che forse più caratterizza questo promettente debutto sono la scrittura di Smith e la pressoché totale assenza di brani ‘cantati’. Musicalmente, le influenze paiono essere molteplici. C’è che vi ha trovato echi degli Idles, dei Dry Cleaning, chi addirittura vi ha sentito riverberi dei Pulp o persino degli Arctic Monkeys. Chi scrive trova del vero in tutte queste impressioni. Se, dunque, di questo The Overload non si possa dire che vanti sonorità innovative, non si può negare allo Smith di avere una vena narrativa di grande qualità. Vena che tratteggia ritratti di personaggi conosciuti o immaginati intenti a sopravvivere in un’Inghilterra alla deriva. Ora buffi, ora decisamente patetici e improponibili, la verve di James Smith ce li consegna comunque con una certa empatia (forse a eccezione dello scontato protagonista di Rich).

 

Niente affatto ‘ragionate’, le scelte stilistiche di questa prima opera, spiega Smith, sono frutto di un lavoro portato avanti nella solitudine delle rispettive residenze dei membri della band piuttosto che in una sala prove, come sarebbe stato possibile in tempi migliori. È dunque legittimo chiedersi in quali direzioni questo quartetto talentuoso andrà a muoversi in un auspicabile secondo album.

Yard Act - The Overload
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Cresciuto con una dieta a base di Bowie, disco e rock'n'roll - primi amori che non si dimenticano. Di questi tempi un po' old skool, ma forse solo per pigrizia: metti su un pezzo di Kendrick Lamar e guarda che fusa ti faccio...

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