di Fausto Meirana
Simone Felice, già con i Felice Brothers, poi con The Duke and The King, progetto condiviso con Robert ‘Bird’ Burke, avrebbe molte storie da raccontare, per esempio del suo aneurisma, che lo ha colpito a dodici anni, o dell’operazione a cuore aperto di pochi anni fa e anche di cose più tristi; ma, in verità, poco di ciò traspare dalla musica di questo nuovo disco. Abbandonata la batteria che maneggiava nella band dei ‘fratelli’, Felice da tempo ha imbracciato la chitarra e impugnato la penna (o la tastiera…) per scrivere libri e canzoni. Dei numerosi libri, che sembrano peraltro piuttosto interessanti, parleremo magari un’altra volta, però delle canzoni di Strangers, saldamente ancorate alla tradizione cantautorale americana, si può dire solo bene, anche se talvolta il pop-rock di certi brani è un po’ scontato, ma divertente, come in Molly-O, o perfetto esercizio di stile come in If You Go To L.A. dove sembra di riconoscere un approccio vintage sulla falsariga del Jonathan Wilson di Fanfare. Niente di rivoluzionario, dunque, ma estremamente piacevole e onesto.
7,3/10
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Simone Felice – Molly-O