Bob Dylan - My Own Version Of You@ Alberto Valgimigli

Bob Dylan – La Mia Versione di Te

Continuano le nostre traduzioni dei brani del nuovo disco di Bob Dylan, Rough And Rowdy Ways. Sebbene anche qui ci siano citazioni, sono in numero minore rispetto ad altre canzoni del disco, ma Dylan riesce ancora a sorprenderci, dopo decenni, con un testo insolito, quasi horror, molto Frankenstein, che all’inizio strappa un sorriso, poi ti coinvolge in una narrazione che si protrae per quasi sette minuti senza stancare un attimo: My Own Version Of You.

Bob Dylan - My Own Version Of You
@ Alberto Valgimigli

Per tutta l’estate, sino a gennaio
Ho visitato camere mortuarie e monasteri
Cercavo tutte le necessarie parti del corpo
Arti, fegati, cervelli e cuori
Riporterò qualcuno in vita, è quello che voglio fare
Voglio creare la mia versione di te.

Deve essere l’inverno del mio scontento *
Avrei voluto che mi avessi portato con te ovunque tu fossi andata
Loro parlano tutta la notte e tutto il giorno
Neanche per un attimo ho creduto a quel che dicono
Riporterò qualcuno in vita, qualcuno che non ho mai visto
sai cosa intendo, lo sai benissimo.

Prenderò Al Pacino di Scarface e Brando del Padrino
Li mescolerò in una tanica e ne otterrò un robot da guerra
Se lo metto dritto e ci metto pure una testa
Sarò salvato dalla creatura creata.
Prenderò il sangue da un cactus e la polvere da sparo dal ghiaccio
Non gioco a carte e non lancio mai i dadi
Puoi guardare il mio volto con quegli occhi ciechi?
Giuri di aver detto la verità?
Riporterò qualcuno in vita, una persona vera
Qualcuno che si senta come mi sento io ora.

Studio il sanscrito e l’arabo per migliorare la mia mente
Voglio fare qualcosa per il bene di tutta l’umanità
Dico al salice “Non piangere per me”
E che vada al diavolo tutto ciò che ero
Mi metto nei guai e poi colpisco il muro
Non ho un posto in cui andare, proprio nessuno
Scelgo un numero a caso
E mi chiedo “Cosa farebbe adesso, Giulio Cesare?”
Riporterò in vita qualcuno in più di un modo
Non importa quanto ci vorrà, non importa proprio.

Ti farò suonare il piano come Leon Russell
Come Liberace, come l’Apostolo Giovanni
Suonerò tutte le canzoni che conosco
Forse ti incontrerò il Giorno del Giudizio
Dopo mezzanotte, se ancora mi vorrai incontrare
Sarò alla taverna del Black Horse su Armageddon Street
Due porte più giù, neanche tanto da camminare
Sentirò i tuoi passi, non dovrai neanche bussare
Riporterò qualcuno in vita, risolverò la questione
Non mi farò prendere da insignificanti dettagli.

 

Puoi portarlo a san Pietro
Puoi portarlo a Jerome **
Puoi portarlo ovunque
Puoi portarlo fino a casa
Portalo all’angolo dove giocano i bambini
Puoi portarlo a me su un vassoio d’argento
Riporterò qualcuno in vita, senza badare a spese
E lo farò con tutto il rispetto possibile.

Sai dirmi cosa vuol dire “Essere o non essere”?
Non te ne andrai prendendomi in giro
Puoi aiutarmi a percorrere quel miglio al chiaro di luna?
Puoi darmi la benedizione del tuo sorriso?
Riporterò qualcuno in vita, userò ogni mio potere
Lo farò al buio, nelle ore più buie. ***

Vedo la storia di tutta la razza umana
È proprio lì, scolpita sul tuo viso
Dovrei rompere tutto? Dovrei cadere in ginocchio?
Per favore, puoi dirmi se c’è una luce alla fine del tunnel?
Sta lì, accanto al cipresso
Dove le donne troiane con i loro figli furono vendute come schiave ****
Molto prima della prima Crociata
Prima che Inghilterra e America fossero create.

Entra nel fuoco dell’inferno
Dove ci sono i più noti nemici del genere umano
Freud con i suoi sogni, Marx con la sua ascia
Vedi la frusta che strappa la carne dalla loro schiena
Hai lo spirito giusto, puoi provarlo, puoi sentirlo
Hai quel che loro chiamano lo spirito immortale
Puoi sentirlo di notte e anche di giorno
Cresce nel tuo corpo dal giorno in cui sei nato
Mi serve soltanto un fulmine
E una esplosione di elettricità di altissima potenza
che faccia ballare le costole e io infilerò il coltello
Con i cavi darò vita alla mia creatura
Voglio riportare in vita qualcuno, ritornare indietro negli anni
Farlo con i sorrisi e le lacrime.

Note:
* L’inverno del nostro scontento (The Winter of Our Discontent): romanzo di John Steinbeck, nonché apertura del Riccardo III di William Shakespeare
** Bring it to Jerome: canzone di Bo Diddley, ma dato che sopra nomina san Pietro, anche san Gerolamo, il traduttore della Bibbia in latino
*** In the Wee Small Hours è il titolo del 9° album di Frank Sinatra
****Riferimento a Le Troiane di Euripide

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Nato con i Beatles e cresciuto con il folk americano, ho trovato in Dylan la sintesi perfetta di ogni cosa. Suono da molti e molti anni, prima in un gruppo (La Via del Blues) e poi in un duo che spesso si moltiplica con la partecipazione di amici che vogliono condividere il piacere/ divertimento di scrivere pezzi propri (The Doorways). Tom Petty, Byrds, The Band, Eric Andersen, The Outlaws, Bruce Springsteen e tanti altri.... Per me Clapton è ancora Dio.

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