Posthumous Forgiveness: Kevin Parker/Tame Impala parla al padre.
Dal recente album dei Tame Impala, The Slow Rush, un testo che è proprio quel che dice il titolo: un perdono postumo. Il leader del gruppo australiano, Kevin Parker, si rivolge al padre Jerry, scomparso qualche anno fa con uno stato d’animo che, in modo sorprendente e affascinante, passa dalla rabbia alla comprensione all’affetto, persino.
Sin da quando ero bambino
Nessuno mi sembrava paragonabile a te
Pensavo che gli eroi fossero sempre al tuo fianco
Quando arrivano i tempi duri
Non sapevo
Che non va sempre così
Ogni parola detta da te
Per me era vera senza discussioni
Dicevi a entrambi di avere fiducia, che ci saremmo salvati tutti
Ma adesso so che hai salvato solo te stesso
Pensavi non l’avrei mai saputo?
Che crescendo non avrei mai aperto gli occhi?
E riuscivi a far stare un oceano in ogni buco
Delle spiegazioni che ci davi
E quando tempo ne avevi ancora, quando una possibilità ti era rimasta
Hai deciso di portare i tuoi “mi dispiace” nella tomba
Pensavi non l’avrei mai saputo?
Che crescendo non avrei mai aperto gli occhi?
Speravi non mi sarebbero venuti dei dubbi?
Ti sei mai chiesto se avrebbe funzionato?
Stavi correndo a nasconderti
Proprio come fanno tutti
Hai perso la testa per la tua amante
Non sapevi che avrei sofferto?
Proprio una bella scoperta
C’era tempo per sistemare le cose
Per confrontarci faccia a faccia
Un ragazzo e suo padre, niente di più
Cosa avrei dato per cambiarlo con un altro
Tutto ciò che ho
Non potrebbe servire a lungo
Non parlavi mai di quando
Ci hai lasciati soli
Steve e io senza nessuno insieme a noi
Voglio raccontarti di quella volta
E voglio dirti della mia vita
Voglio suonarti tutte le mie canzoni
Impara le parole, canta con me
Voglio dirti di quella volta
Che ero ad Abbey Road
O di quando ero con
Mick Jagger al telefono
Penso a te e a quando ci parlavamo
Voglio raccontarti di quella volta
E voglio dirti della mia vita
E voglio suonarti tutte le mie canzoni
Sentire la tua voce che canta con me
Voglio dirti che è tutto a posto
Dopo tutto sei umano
E so che hai i tuoi demoni
Qualcuno ce l’ho anch’io
Forse me li hai passati tu
Voglio raccontarti di quella volta
Voglio dirti della mia vita
Voglio suonarti tutte le mie canzoni
E sentire la tua voce che canta con me