classifica 2021

Ristampe e materiali d’archivio

a cura di Antonio Vivaldi

La classifica migliori dischi 2021 fra ristampe e materiali d’archivio

In origine la sezione delle nostre classifiche di fine anno dedicata a ristampe e materiali d’arrivo era caratterizzata da una dichiarata veemenza anticapitalista. Ovvero: “ vi parliamo solo delle ristampe che costano poco”. Nobile idea che però ha finito per somigliare sempre più a una lotta contro i mulini a vento. Dove i mulini hanno, al posto delle pale, cd e vinili. Il guaio è che molti cofanettoni più o meno deluxe sono indiscutibilmente interessanti e carichi di bella musica.

La nostra classifica prescinde dunque da prezzo e lussuosità dell’articolo, anche se non si può fare a meno di segnalare che American Dreamer di Laura Nyro è reperibile solo in versione  da otto vinili a un costo di 300 euro circa. E la musica di un’artista dal talento cristallino (e sempre ad alto livello) fra jazz, soul e canzone d’autore sarebbe giusto fosse disponibile anche a prezzi abbordabili. Come accade invece per The Joni Mitchell Archives Volume 2: The Reprise Albums (1968-1971), ovvero l’inizio di carriera di un’altra figura fondamentale della canzone d’autore e non solo.

Esaurito il pistolotto polemico, passiamo alla seconda ovvietà, ovvero la quantità sempre più enorme di ristampe, al punto che 30 titoli sono davvero un’inezia. Per trovare un qualche elemento discriminante si è scelto, quasi sempre quello della luce nuova proiettata sulla carriera –  o su un aspetto della carriera – di un gruppo o di un artista. Oppure il recupero di qualche nome di vaga notorietà.

Il podio

Nel 2010 Prince decise di non pubblicare Welcome 2 America, in realtà un lavoro ricco di idee ed energie che non sfigura al confronto dei capolavori del genio di Minneapolis. Riuscire finalmente ad ascoltarlo è davvero un immenso piacere. Peccato non poter chiedere all’autore perché non gli piacesse.

Può stupire trovare Nancy Sinatra al secondo posto in classifica, eppure i suoi duetti con Lee Hazlewood sono fra i più intriganti e misteriosi in tutta la storia del pop. Inoltre è bello rendersi conto come Nancy fosse molto più della “bambola sexy con papà famoso” a cui il luogo comune  l’ha consegnata.

Tutt’altra è la materia musicale del terzo disco sul nostro podio. Live in Stuttgart 1975 dei Can è il primo di una serie di volumi dedicati alle fantasmagoriche, dirompenti, bizzarre esibizioni live del gruppo tedesco.

 Gli altri Top Ten

La ristampa più reclamizzata dell’anno è, ovviamente, Let It Be dei Beatles che tenta di ricostruire il percorso che dalle sessions per Get Back porta all’ultimo album (per data di pubblicazione) dei Fab Four. Tutto molto interessante, ma il troppo materiale a volte fa perdere il filo e , ancor peggio, l’interesse. Alla fin fine maggiore è l’attrattiva di un’altra uscita beatlesiana, ovvero Plastic Ono Band. Le moltissime outtakes illustrano bene un paradosso, ovvero quanto possa essere complessa la genesi di un disco dai suoni essenziali comel’esordio solista di John Lennon. E poi ci sono le sessions che daranno vita al Plastic Ono Band di Yoko, tanto vituperato quanto interessante a un orecchio alt-rock odierno.

Se mille sono le luci che illuminano Bob Dylan, il volume numero 16 delle Bootleg Series ne accende una nuova  su un periodo della sua carriera considerato poco attraente e qui rivisto con dovizia di materiali inediti dove scompare la “glassa” sonica (tipica del periodo) cosparsa a suo tempo sulle registrazioni originali.

Oltre a Dylan, un’altra ristampa da tempi difficili è quella che tratta i Radiohead  introversi più che mai di Kid A e Amnesia, i due album seguiti al mainstream ‘doloroso’ di OK Computer. A completare la Top Ten l’incredibile e selvaggia rivisitazione live di uno dei capolavori di John Coltrane e dell’intera storia del jazz, A Love Supreme.

Dal numero 11 al numero 30

Le posizione dalla 11 alla 30 sono all’insegna dell’inevitabile pot-pourri di generi ed epoche. C’è un altro album perduto, ritrovato e cofanettato, ovvero Toy di David Bowie (1991), inserito  all’interno di Brilliant Adventure. Quanto alla categoria dei tesori sepolti e dissotterrati, i mari discografici sono stati dragati in lungo e in largo e il 2021 non ha prodotto molto. Vale la pena citare l’album omonimo di Colin Scot, valente, intenso e alcolico cantautore subito dimenticato a dispetto di amici del calibro di Robert Fripp, Peter Gabriel e Jon Anderson.

Due titoli provengono dalle registrazione effettuate dal re dell’LSD e principe del missaggio live Owsley “Bear” Stanley nel leggendario Carousel di San Francisco, uno dei luoghi elettivi del rock sballato fra ’60 e primi ‘70. Se Tim Buckley si dimostra, come logico,a suo agio davanti alla platea hippie sfoderando un set dai connotati visionari, stupisce come la stessa platea si faccia conquistare da un presunto nemico quale il tradizionalista  Johnny Cash.

Gli anni d’oro del ‘classic rock’ sono, inutile a dirsi. fra i protagonisti principali del ristampesimo odierno. Qui li raccontiamo con due esempi del loro lato meno granitico con gli oscuri Van Der Graaf Generator (gli album sono disponibili anche in edizione singola) e i bizzarri Faust, tedeschi ma poco kraut. Nome più mainstream è quello dei Rolling Stones: Tattoo You è un robusto disco da stadio che ci consente anche di ricordare Charlie Watts, scomparso quest’anno.

Per quanto concerne punk, new wave, post punk, psych rock e shoegaze, ovvero l’Inghilterra inquieta dalla fine degli anni ’70 fino ai ’90, ecco Gang of Four, Japan, Echo & The Bunnymen, My Bloody Valentine e Spiritualized. Per il folk invece ci sono il poco noto (ammesso di non scambiarlo per il quasi omonimo leader dei Jethro Tull) Ian A. Anderson, capace di dare anglicità al blues, e Michael Chapman – altro lutto del 2021 – che mostra il suo ruvido talento venato di blues anche in una fase della carriera considerata meno significativa  rispetto agli esordi.  Al folk possono venire ascritti due nomi dai connotati roboanti quali i Waterboys del fecondo e frenetico periodo ‘irlandese’ e il meno noto Jackie Leven, quasi uno Springsteen delle Highlands.

Dall’altra parte dell’Atlantico ecco i dissipati provinciali Replacements  e due prodotti della New York più colta, a metà fra sperimentazione e pop elegante:  Laurie Anderson e Arthur Russell, qui nella sua dimensione autoriale anziché dance-floor. Infine l’Africa con la Edo Funk Explosion a raccontare l’esplosiva (appunto) scena funk e molto altro di Lagos, Nigeria.

In appendice introduciamo anche per il settore ristampe e materiali d’archivio la “delusione dell’anno”, dubbia onorificenza che Nick Cave si aggiudica a mani basse. Naturalmente ci aspettiamo altre contumelie nel solco di quelle suscitate dalla recensione dell’album. La seconda appendice è invece per la ristampa riuscita male, ovvero il tentativo velleitario, inutile e alla prova dei fatti fallito di “despectorizzare” All Things Must Pass di George Harrison.

 

1.Prince – Welcome 2 America

2.Nancy Sinatra – Start Walkin’ 1965-1976

3.Can – Live in Stuttgart 1975

4.Bob Dylan – Springtime in New York, The Bootleg Series, Volume 16, 1980-1985

5.John Coltrane – A Love Supreme – Live in Seattle

6.The Beatles – Let It Be Special Deluxe Edition

7.John Lennon/Plastic Ono Band – The Ultimate Collection

8.Radiohead – Kid A mnesia

9.Joni Mitchell – The Joni Mitchell Archives Volume 2: The Reprise Albums (1968-1971)

10.Laura Nyro – America Dreamer

11.Gang of Four – 77-81

12.David Bowie – Brilliant Adventure (1992-2001)

13.Laurie Anderson – Big Science

14.The Waterboys – The Magnificent Seven – The Fisherman’s Blues Room to Roam Band, 1989-1990

15.Van Der Graaf Generator – The Charisma Years 1970-1978

16.Faust – 1971-1974

17.Rolling Stones – Tattoo You

18.Various Artists –Edo Funk Explosion Vol.1

19.Tim Buckley – Merry-Go-Round at the CArousel

20 Japan – Quiet Life

21.The Replacements – Sorry Ma, Forgot to Take Out the Trash Deluxe Edition

22.Echo & The Bunnymen – Ocean Rain

23.Spiritualized  – Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space

24.Ian A. Anderson  – Please Re-adjust Your Time: The Early Blues and Psych-Folk Years 1967-72

25.Michael Chapman – The Decca Years 1974-1977

26.Arthur Russell  – Another Thought

27.Johnny Cash – At the Carousel Ballroom

28.Colin Scot – Colin Scot

29.My Bloody Valentine – Eps ’88-‘91

30.Jackie Leven – Straight Outta Caledonia… The Songs of Jackie Leven

Ristampe materiali d’archivio –  delusione dell’anno:

Nick Cave & The Bad Seeds – B-Sides & Rarities / Part II

La ristampa ‘sbagliata’:

George Harrison – All Things Must Pass: 50th Anniversary Super Deluxe Edition

print

TomTomRock è un web magazine di articoli, recensioni, classifiche, interviste di musica senza confini: rock, electro, indie, pop, hip-hop.

Lascia un commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.